Quando pensi alla tua vita, pensi ad un bicchiere mezzo pieno, o a uno mezzo vuoto? E come credente, cosa ti aspetti che faccia Dio? Che forse lo riempia? Lo farà... ma non attraverso le opere del mondo. Non ora, ma alla fine. Ma quando tornerà il Figlio.
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Predicatore: Marco Delle Monache
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Nei miei trenta anni di servizio come pastore di questa e di altre chiese uno degli aspetti con cui mi sono sempre dovuto confrontare era la frustrazione.
Di quale frustrazione sto parlando? No, non quella della crescita della chiesa in senso di numeri.Vivendo in un piccolo centro di una provincia poco popolata e mal collegata e in generale “refrattaria” alle novità sapevo da subito che la chiesa locale non sarebbe mai stata di centinaia, ma piuttosto di decine... e poche decine.
Vi faccio vedere fisicamente la cosa per cui ero frustrato:
Questa è l'immagine perfetta che la rappresenta: un bicchiere mezzo vuoto.
La frustrazione era di vedere come molte persone avrebbero potuto essere felici se solo avessero accettato di muoversi da dove erano. Se avessero smesso di comportarsi come bambini, di avere il complesso di Calimero (quello che dice ce l'hanno tutti con me perché sono piccolo e nero) ma avessero guardato avanti, vedendo le benedizioni e non gli ostacoli, vedendo la metà piena del bicchiere e non la vuota, e avessero accettato il cambiamento, senza cercare di utilizzare i vecchi metodi del mondo.
Devo dire che questa frustrazione continua ancora...perché, in fondo, anche io tendo ad essere così,a vedere ciò che manca e non ciò che c'è già.
Meno male che, leggendo la Bibbia ho trovato solidi “compagni di sventura”;da Mosè fino a Paolo.
Ed è proprio ad Mosè che voglio partire:
“Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d’Israele: «Questa sera voi conoscerete che il Signore è colui che vi ha fatti uscire dal paese d’Egitto. Domattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il Signore. “ (Esodo 16:6-7 a)
Con queste parole, Mosè anticipò il miracolo della manna che il Signore stava per fare a pro del popolo uscito dall'Egitto.
Che strano, non trovate, che Mosè debba dire al popolo che "questa sera" vedranno la gloria del Signore? Come mai dice così, se già avevano visto il Signore in azione più volte, sia nelle dieci piaghe d'Egitto e sia nel passaggio del Mar Rosso? Non avevano già conosciuto la potenza del Signore?
“Tutta la comunità dei figli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. I figli d’Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» “ (Esodo 16:2-4)
Evidentemente non era bastato; evidentemente il popolo era concentrato su quello che mancava nel bicchiere, dimenticando quello che c'era, ovvero che ERANO SALVI!
Fermati un attimo e rifletti:quali miracoli hai visto nella tua vita? E quali non hai visto, o non hai visto ancora?
Ma (e adesso, sii onesto, sii onesta),quali sono più presenti nella tua mente?A quali pensi più spesso?A ciò che già hai visto e ricevuto, o all'altro?Quale parte del bicchiere stai guardando?Il sotto, mezzo pieno,o il sopra, mezzo vuoto?
Facciamo un salto di qualche migliaio di anni, ed arriviamo a Paolo.Quando leggiamo 2 Corinzi 13:1-10 troviamo Paolo, probabilmente uno dei migliori ministri del Vangelo, che esprime una certa frustrazione nei confronti delle congregazioni di Corinto. Leggiamo 2 Corinzi 13:1-10
“Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni. Ho avvertito quando ero presente tra di voi la seconda volta e avverto ora, che sono assente, tanto quelli che hanno peccato precedentemente quanto tutti gli altri che, se tornerò da voi, non userò indulgenza...” (2 Corinzi 13:1-2)
“Questa è la terza volta che vengo da voi.Questa è la seconda lettera. Ho già scritto in precedenza. Non sembra essere cambiato nulla...e quando arrivo lì da voi sono cavolo vostri”. Che ne dite, c'è un un po' di frustrazione nella parole di Paolo non è vero?
Paolo esprime tutta la sua frustrazione, perché vede che i Corinzi, nonostante tutto quello che avevano ricevuto da lui, ma soprattutto nonostante quello che avevano ricevuto da Gesù ( LA SALVEZZA!), stavano “ritornando indietro”.
Quello che avevano già ottenuto il bicchiere mezzo pieno, non sembrava abbastanza...e cercavano di riempirlo con “altro”, che non fosse Cristo.
Paolo esorta i Corinzi a cambiare i loro modi dicendo:
“Infatti temo, quando verrò, di non trovarvi quali vorrei e di essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra di voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini...” (2 Corinzi 12:20)
Cosa è che bramano i Corinzi? Di avere tutto il bicchiere pieno! Ma Gesù non aveva detto “Ma per voi non deve essere così; anzi, il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve.” ( Luca 22:26) ?
E per avere il bicchiere pieno, in questo mondo, devi fare esattamente quello che facevano i Corinzi:contendere, far uscire l'ira per prevalere sugli altri...In una parola, essere come eri prima, non cambiare.
Qui Paolo fa riferimento alla loro resistenza al cambiamento che ha causato disunità nella chiesa. Ma Paolo sapeva che la resistenza al cambiamento non solo ostacolava la crescita spirituale della chiesa, ma soprattutto quella individuale.
Quanto sei “resistente” al cambiamento? Quanto stai cercando di conservare altre coseper avere tutto il bicchiere pieno?E quanto sei frustrato o frustrata di vedere che il bicchiere rimane mezzo vuoto?
Se non lo sei affatto, alleluja! In qualsiasi momento della vita di credente tu ti trovi da curioso, a neo credente, a credente maturo, a credente stravecchio, la verità di Cristo che ti ha reso una nuova creatura ti appartiene!
Se invece hai una qualche frustrazione, piccola o grande che sia, ascolta ciò che Paolo chiede ai Galati:
“O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso? Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:1-3)
Paolo afferma: “E' da deficienti – insensati, glie lo dice due volte – pensare di ottenere con le cose del mondo( e in questo caso erano le regole della tradizione ebraica, i sacrifici, i lavaggi ecc:)la parte che vi manca ancora per essere perfetti.”; ovvero, riempire il bicchiere, avere tutto e oltre quello che abbiamo già.
Più avanti Paolo dice loro:
“Come vorrei essere con voi adesso e non parlarvi con questo tono, perché a questa distanza francamente non so più che cosa fare per voi! (C'è ben un bel po' di frustrazione qui!) Ora ditemi, voi che pensate di dover obbedire alle leggi ebraiche per essere salvati, perché non volete capire il vero significato di quelle leggi? Infatti le Scritture ci dicono che Abramo ebbe due figli: uno dalla moglie schiava ed uno da quella libera.Non ci fu niente di straordinario nella nascita del bambino della schiava. Ma il bambino della moglie libera nacque soltanto in seguito ad una promessa di Dio.” (Galati 4:20-23 PV)
In sostanza Paolo dice che Abraamo aveva provato a riempire il bicchiere dove mancava un erede che proseguisse la stirpe per adempiere alla promessa di avere una discendenza numerosa quanto le stelle del cielo con la “procreazione assistita” e i metodi del mondo mentre Dio aveva già in progetto la procreazione assistita e il metodo “miracolo di Dio”.
Quale dei due ebbe successo? Fu Ismaele o Isacco l'erede, il sostegno, la prosecuzione della stirpe, l'antenato di Cristo, la “risata di Dio” da cui viene il nome Isacco?
Paolo era frustrato:i Galati avevano tutto... in una sola parola:Cristo. Erano SALVI! Qualsiasi cosa fosse accaduta! Paolo era disposto a mettere in discussione la sua stessa vita per far sì che i Galati raggiungessero la maturità spirituale. Ma doveva fare i conti con la natura umana dei Galati.
Paolo sapeva che il cambiamento è essenziale per crescere in Cristo,ma i Galati cercavano la perfezione,il bicchiere pieno, nelle cose del mondo, nelle tradizioni, nei gesti che tutti gli altri facevano.Erano a quelle funi che si attaccavano, e non volevano mollare!
A cosa ti aggrappi del tuo vecchio io? A quale fune? Quale fune del mondo pensi ti darà ciò che desideri? Quale pensi che Dio dovrebbe lanciarti...e non lo fa... ed è per quello che scegli l'altra?
Se non ti aggrappi a nessuna fune se non quella di Cristo risorto, allora, di nuovo alleluja! Per te valgono le parole di Paolo ai Tessalonicesi:
“Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo, tanto da diventare un esempio per tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. … la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo, di modo che non abbiamo bisogno di parlarne...” (1 Tessalonicesi 1:6-8)
Se invece aspetti ancora una fune da Dio per raggiungere ciò che credi manchi alla tua vita, vorrei poterti dire che Dio te la lancerà, prima o poi...ma sarei un bugiardo se ti dicessi che te la lancerà al 100%. Potrebbe...come anche no.Perché?Perché viviamo in un mondo caduto, dove non è fatta la volontà di Dio, ma quella del mondo?
Ti ricordi come ci ha insegnato Gesù a pregare il Padre? “...sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.” (Matteo 6:10). E' un auspicio, qualcosa che ancora non c'è,una preghiera; e si prega ciò che non è ancora accaduto, affinché accada.
E tu mi dirai: “Che bella prospettiva Marco!Allora il mio bicchiere resterà per sempre mezzo vuoto!”
La risposta è: no! E non lo dico io, ma Paolo: ai Galati aveva detto:
“Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:3)
Paolo dice che c'è una perfezione da raggiungere, ma non con la “carne”, con il mondo.Ma quando?
“Sono sicuro che Dio, che ha cominciato in voi la sua opera, vi aiuterà a crescere nella sua grazia fino a completare questa sua opera in voi il giorno in cui Gesù Cristo tornerà.” (Filippesi 1:6 PV)
Ci sarà un giorno in cui Gesù tornerà a riempire tutto ciò che manca, a farlo traboccare:
“...adesso possiamo vedere e capire soltanto molto poco di Dio, come se guardassimo in uno specchio appannato. Ma un giorno lo vedremo, faccia a faccia, e lo conosceremo completamente. Ora tutto quello che conosciamo è confuso e annebbiato, ma allora vedremo tutto chiaramente, proprio come il Signore vede nel mio cuore in questo momento.” (1 Corinzi 13:12 PV)
Cosa vede in questo momento nel tuo cuore Cristo? Vede qualcuno o qualcuna che accetta la misura della sua vita mezza piena perché la reale pienezza arriverà soltanto quando Gesù tornerà?
Nei miei trenta anni di servizio sono stato spesso frustrato nel vedere credenti “tiepidi”. Ma il Signore ha più spesso riempito il mio bicchiere con la vita di credenti caldi, ferventi, che avevano capito quando il loro bicchiere sarebbe stato riempito da Cristo e hanno vissuto la loro vita in attesa di quel giorno del giorno in cui Cristo sarebbe tornato.
Preghiamo.
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