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24 dicembre 2010

Cosa donare a Natale? | 24 Dicembre 2010 |


In questo giorno del mondo ricorda un avvenimento che ha cambiato radicalmente la storia stessa del mondo, tanto che il calendario più comunemente usato al giorno d'oggi Indica il giorno zero proprio dalla data della nascita di Gesù. Ma chi è colui che ricordiamo ogni anno? E cosa può fare nella mia e nella tua vita? Voglio raccontarti una storia quella di Helen Roseveare, una dottoressa inglese missionaria in Zaire, ci ha raccontato quello che le successe una volta durante il suo ministero in Africa:

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"Una notte avevo lavorato a lungo per aiutare una donna in travaglio, ma malgrado tutto ciò che potessimo fare, ella morì, lasciandoci il suo minuscolo bimbo ed una figlia piangente di appena due anni. Avremmo incontrato molte difficoltà nel mantenere in vita il bambino, poiché non avevamo un’incubatrice (non avremmo avuto l’elettricità per farla funzionare); tra l’altro non avevamo neppure le attrezzature adatte per alimentare il bimbo in modo adeguato.

Sebbene vivessimo all’Equatore, le notti erano spesso rigide con spifferi traditori. Una studentessa ostetrica andò a cercare la scatola che usavamo per i prematuri ed il panno di cotone dove lo avremmo avvolto. Un’altra andò a ravvivare il fuoco ed a preparare una borsa d’acqua calda; dopo poco ritornò angosciata raccontandomi che, nel riempirla, la borsa per l’acqua calda era andata in mille pezzi (la gomma si danneggia facilmente nei climi tropicali). "Ed era la nostra ultima borsa!" esclamò.

Così come in Occidente è inutile piangere sul latte versato, in Africa centrale potrebbe essere considerato inutile piangere sulle borse d’acqua calda rotte; non crescono sugli alberi e non vi sono supermercati lungo i sentieri della foresta dove poterle comperare.
"Va bene – le dissi- metti il bimbo il più vicino possibile al fuoco e dormi tra lui e la porta per riparalo dagli spifferi. Il tuo compito è quello di mantenerlo caldo."

Il giorno seguente mi recai come di solito a pregare con i bimbi dell’orfanotrofio. Diedi ai più giovani vari temi su cui pregare, dicendogli anche del piccolo bimbo; gli spiegai il problema di mantenerlo sufficientemente caldo, raccontandogli anche della borsa d’acqua calda (i bambini possono facilmente morire per un raffreddore). Gli dissi tra l’altro della sorellina di due anni che piangeva per la perdita della madre.

Durante il tempo di preghiera Ruth, una bambina di dieci anni, pregò con l’usuale schietta brevità dei nostri bimbi africani:" Per favore, Dio – pregò – mandaci una borsa per l’acqua calda. Domani potrebbe essere troppo tardi, Dio, perché il bimbo potrebbe essere morto, per cui, ti prego, mandala questo pomeriggio."

Mentre ero ancora senza fiato per l’audacia della preghiera, Ruth aggiunse come una sorta di corollario: " E, visto che ci sei, vorresti per favore mandare una bambola per la sorellina, così che lei sappia che Tu la ami davvero?." Come spesso capita con le preghiere dei bambini, ero in difficoltà: onestamente, avrei potuto dire "Amen"?

Semplicemente, non credevo che Dio potesse farlo. Certo, so che Egli può qualsiasi cosa; la Bibbia lo dice. Ma ci sono dei limiti, non è vero?. L’unico modo in cui Dio avrebbe potuto rispondere a questa specifica preghiera era di mandarmi un pacco dall’Inghilterra; a quell’epoca ero in Africa da circa quattro anni, e non avevo mai ricevuto un pacco da casa. E comunque, anche se qualcuno avesse voluto mandarmi un pacco, chi avrebbe messo una borsa per l’acqua calda? Specialmente ad una che viveva all’Equatore?

A metà del pomeriggio, mentre stavo insegnando nella scuola per infermiere, mi fu detto che c’era una macchina davanti alla porta della mia casa. Quando fui giunta, la macchina se n’era già andata; ma lì, sulla veranda, vi era un grande pacco pesante dieci chili. Sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi; non avrei potuto aprire il pacco da sola, così mandai a chiamare i bambini dell’orfanotrofio.

Insieme togliemmo le corde, sciogliendo con attenzione ciascun nodo; ripiegammo la carta, stando attenti a non strapparla inutilmente. L’eccitazione stava aumentando; trenta o quaranta paia di occhi erano focalizzati sulla grande scatola di cartone.

Dall’alto io estrassi delle maglie all’uncinetto dai colori accesi; gli occhi brillarono mentre le distribuivo. C’erano quindi delle bende per i lebbrosi, ed i bimbi sembrarono un po’ annoiati. Uscì quindi una scatola di canditi ed uva passa per i dolci del fine settimana.
Quindi, mentre mettevo ancora le mani dentro la scatola, sentii…poteva essere realmente quello?

L’afferrai e la tirai fuori: si, una borsa per l’acqua calda nuova fiammante. Io piansi. Non avevo chiesto a Dio di mandarla; non avevo realmente creduto che Lui avrebbe potuto farlo.
Ruth, che era nella prima fila dei bimbi, si avvicinò gridando: " Se Dio ha mandato la borsa per l’acqua calda, allora deve aver mandato anche la bambola!". Rovistando nel fondo della scatola tirò fuori la piccola bambola finemente vestita. I suoi occhi brillarono: lei non aveva mai dubitato. Mi chiese guardandomi:" Posso venire con te, Mammina, e dare questa bambola a quella bimba così che lei sappia che Gesù la ama per davvero?"

Quel pacco aveva viaggiato per cinque interi mesi. Era stato preparato dalla mia vecchia classe di Scuola Domenicale, la cui direttrice aveva sentito ed obbedito alla richiesta di Dio di mandarmi una borsa per l’acqua calda, anche all’Equatore; ed una delle ragazze aveva messo la bambola per una bimba africana cinque mesi prima, in risposta all’amorevole preghiera di una bambina di dieci anni per portarla lì, "quel" pomeriggio.

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Il Natale è anche la stagione dei doni; doni che si ricevono, doni che si danno. Se vuoi che la tua vita sia ricca durante non solo l'anno prossimo ma negli anni che seguiranno, il mio consiglio è di donare qualcosa a quel bimbo che viene.

Ma cosa puoi donare a colui che ha tutto, A colui che ha assistito e ad agito assieme al Padre durante la creazione? Cosa dai in dono a Gesù? Quello che puoi dagli è la tua fiducia! Perché Dio ti dà una scelta, e lui non ha la tua fiducia affinché tu deliberatamente non gliela dai. La fede è un atto della volontà; Dio non ti forzerà mai a credere in lui! Sta a te decidere. E sta a te decidere quanto crederai durante il 2011.

Lascia che sia molto franco con te, oggi: cosa ti aspetti che Dio faccia dell'anno che viene? Se tu ti aspetti che farà molto allora potrà fare molto. Se tutti aspetti che farà un poco allora potrà fare un poco. Se tutti aspetti che non potrà fare nulla allora lui non potrà fare nulla, perché Gesù ha detto: “vi sia fatto come avete creduto” (Matteo 9: 29).

Cosa farai? Ti fiderai di te stesso, dell'economia, di qualcun altro, forse di un politico o di un amico... oppure ti fiderai di Dio?

Saprai fidarti abbastanza di Gesù per dargli tutta la tua vita? Gesù ha fatto una promessa stupenda per coloro che lo fanno: egli dice:"Cercate prima il Regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno aggiunte” (Matteo 6: 33).

Ma dobbiamo cercare il regno di Dio per come prima cosa; dobbiamo cercare i propositi e di piani di Dio della nostra vita, cercare la sua giustizia, e questo richiede che noi gli diamo completamente la nostra fiducia.

Sei pronto a dare a lui la stessa fiducia della bimba? Perché è quello che fa la differenza. Perché è quello che ha fatto la differenza nel ricevere una borsa per l'acqua calda, perché è quella fede che ha reso possibile il miracolo!. Se poco credi, poco ricevi. Se molto credi, molto ricevi.

Che tipo di Dio è quello che nasce in una stalla, lontano dal clamore dei potenti e dalle folle? Posso fidarmi di lui? E se si, su quale base debbo porre la mia fiducia in lui? Voglio risponderti con tre versetti tratti dal libro di Isaia

“Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati. (Isaia 43:25) "Perciò il Signore stesso vi darà un segno:Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà “Dio con noi”(Isaia 7:14) Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce, e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti, perché ha dato sé stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli. (Isaia 53:11-12)

Il dio che nasce in una stalla, è colui che aveva previsto la nostra caduta, che aveva previsto il tuo e il mio peccato, e sin dalla fondazione del mondo aveva già deciso come sarebbe venuto a salvarci.

Puoi avere fiducia in lui; e se vuoi che egli faccia differenza nella tua vita, la tua fiducia in lui deve come quella di cui parla Madre Tersa:

”Ci sono molte regioni ed ognuna di esse ha una maniera differente di seguire Dio. Io seguo Gesù. Gesù è il mio Dio Gesù è il mio sposo Gesù nella mia vita Gesù è il mio solo amore Gesù è mio tutto in tutto Gesù è il mio tutto

Chiedigli di aiutarti a mettere completamente la fiducia in lui nell'anno che viene, e poi guarda ciò che lui può fare nella tua vita.

"Avverrà che, prima che m'invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi." (Isaia 65:24)

Buon Natale!
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