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Introduzione
Oggi iniziamo una serie di messaggi sulla vita di personaggi biblici importanti, ma che spesso passano in second'ordine davanti alle “star” della Bibbia (Abraamo, Mosè, Davide, ecc.)
Inizieremo dalla vita di un uomo eccezionale
- è “l’uomo che non è ancora morto”
- chi è?
Elia
* Profeta particolare
- non ha scritto nessun libro
- ha desiderato morire (forse ha anche tentato una sorta di suicidio) ma non è morto
- è stato rapito in cielo da carri di fuoco (2 Re 2:11)
* Personaggio eccezionale
- è in quella manciata di pochi uomini che hanno un ministero “trans-storico”
- ossia che non si limita ad un tempo ed un luogo
- il suo spirito e la sua potenza erano in Giovanni Battista (l'angelo la promise a Zaccaria suo padre – Luca 1:17)
- alcuni pensavano che Gesù era Elia ritornato (come testimoniarono gli apostoli – Matteo 6:14)
- appare con Mosè sul monte della trasfigurazione (Marco 9:4)
- quando Gesù muore, pensano che Gesù stia chiamando lui per tirarlo giù (Matteo 27:47)
- riappare nell’Apocalisse nei tempi della fine per profetizzare e portare giudizi: lì verrà ucciso (e poi risuscitato- Apocalisse 11)
Contesto: i tempi di Elia
- quando appare per la prima volta questo personaggio?
siamo lontano dalla gloria del regno di Davide e Salomone, c’è stata una guerra civile e ora ci sono due regni minori (nord: Israele, la maggior parte delle tribù, e sud: Giuda)
- il regno del Nord è catastrofico
- dei 20 re che susseguono in 210 anni di storia, non se ne salva uno
- brillano per la loro malvagità lo stupido Roboamo, Ela l’ubriacone, l’insignificante Sallum e il sanguinario e vigliacco Menaem
- capostipite di tanta malvagità è Geroboamo, il 2° sul trono, che stabilisce l’idolatria e porta il popolo ad adorare altri dei, infrangendo il I comandamento e di seguito tutti gli altri
- questo uomo stabilisce “una via” che viene percorsa praticamente da tutti i re e il popolo per due secoli
- tra quelli che l’hanno seguita meglio di chiunque spicca Acab, il re n. 8
- ed è qui che compare Elia
- Acab fa più male di tutti quelli che l’anno preceduto, mai nessuno votato al male come lui (istigato dalla moglie)
- la donna Iezebel, lo porta ad adorare Baal, a sterminare i profeti del Signore e a commettere ogni sorta di sopruso (ne viene dato un esempio con il fatto della vigna di Nabot – fa lapidare il proprietario di una vigna accusandolo falsamente di aver bestemmiato perché aveva rifiutato di venderla a Acab)
Cosa sta facendo Dio in questo periodo?
- due cose
1) Manda i suoi profeti
- al regno del Nord (Amos, Osea)
2) Manda i suoi giudizi ai due regni
- carestia, siccità, moria delle mandrie, peste e sconfitta in battaglia
- non è a caso che durante il regno di Acab, il peggiore dei re, Dio manda Elia, il maggiore dei profeti, e una siccità tale da essere il peggiore dei giudizi
Prop: vorrei raccontarvi alcune vicende della sua vita e proporre alcune parole chiave che hanno contraddistinto la sua esperienza e che possono essere di sprone a noi.
“(1) Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: "Com'è vero che vive il SIGNORE, Dio d'Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola". (2) La parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: (3) "Parti di qua, va' verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. (4) Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare". (5) Egli dunque partì, e fece secondo la parola del SIGNORE; andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. (6) E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. (7) Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. (8) Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini.(9) "Àlzati, va' ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare” (10) Egli dunque si alzò, e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, c'era una donna vedova, che raccoglieva legna. Egli la chiamò, e le disse: "Ti prego, vammi a cercare un po' d'acqua in un vaso, affinché io beva". (11) E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: "Portami, ti prego, anche un pezzo di pane". (12) Lei rispose: "Com'è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po' d'olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo". (13) Elia le disse: "Non temere; va' e fa' come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio. (14) Infatti così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: La farina nel vaso non si esaurirà e l'olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra". (15) Quella andò e fece come Elia le aveva detto; lei, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. (16) La farina nel vaso non si esaurì, e l'olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunziata per bocca d'Elia. (".(1 Re 17:1-16)
1. Dio provvede per chi gli obbedisce
"Parti di qua, va' verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano. Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare". E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente." (1 Re 17:3-4,6)
Elia ha sperimentato che, nel momento del bisogno, se obbedisci al Signore, c’è un posto dove Dio provvede
- non c’era pioggia, acqua da bere, e di conseguenza cibo da mangiare
- Dio lo manda ad un posto dove c’è provvedimento - il torrente Cherit (17:3)
- Dio comanda a i corvi di portargli cibo (pane e carne 2 volte al giorno) (17:4)
(Appl.)
- giungono dei momenti nella nostra vita dove non c’è pioggia
- iniziamo a sentire i morsi della fame e della sete
- può essere per vari motivi, forse anche un giudizio di Dio sulla nostra nazione/generazione con il quale non c’entriamo nulla, come Elia
- Qual’è la fame che senti adesso? E’ fisica, finanziaria, emotiva, nel tuo ministero, interpersonale, matrimoniale...?
- in questi momenti abbiamo la promessa di Gesù
“Perciò, non siate in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che vivono per queste cose, ma il Padre vostro che è nel cielo sa già tutto quello che vi è necessario. "Cercate prima il Regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno aggiunte. (Matteo 6:31-33 PV)
- Dio ci manda a dei torrenti dove c’è acqua per la nostra sete
- lui sa dove sono e ce li indica
- Dio ci manda dei corvi con il cibo
- da fonti inaspettate, strane, un po’ inquietanti
- seguendo il principio della manna, provvede sempre solo ciò che basta per il momento. Gesù ce lo ha insegnato nel Padre Nostro:
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Matteo 6:11)
2. Dio chi chiama anche a spostarci
"Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. Allora la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini. "Àlzati, va' ad abitare a Sarepta dei Sidoni; io ho ordinato a una vedova di laggiù che ti dia da mangiare” (1 Re 17:7-9)
- la fonte si esaurisce e Dio lo sposta a Sarepta (17:8)
- lì c’è una vedova mezza morta di fame che sta per consumare il suo ultimo pasto
- lui, forte della promessa di Dio, le chiede da mangiare
- non si spaventa neppure di dover andare nella città natale di Iezebel, che era nota per essere una città-santuario dedicata a Baal e a tutti gli atri falsi dei pagani
- e succede il miracolo: olio e farina inesauribile
- questo forse è ciò che mi colpisce di questa storia
- la fonte tramite cui Dio ci aiuta non è inesauribile
- ma Dio può usare infinite fonti inesauribili per aiutare chi lo ascolta!
- solo perché Dio ha provveduto a Chidron acqua dalla fonte e cibo dai corvi, non significa che dobbiamo restare lì tutta la vita
- a volte dobbiamo spostarci, andare a Sarepta, trovare un modo nuovo in cui Dio provvede per noi
- cambia il posto e cambia il metodo, non sono più corvi ma è un vasetto d'olio e una giara di farina.
- (app) sei pronto a sentire la voce di Dio che ti indica in che modo vuole provvedere per te?
- sei pronto a fidarti di Dio , o reputi “troppo rischioso” quello che lui ti propone?
- troppi credenti sono ancora al torrente quando Dio sta operando in città
- troppi stanno cercando il modo di far tornare i corvi, quando Dio sta usando un vasetto d'olio e una giara di farina
- la nostra storia, il nostro passato ci mette in grande pericolo
- quando c’è una storia di successo, la istituzionalizziamo, scriviamo libri su come Dio mandi cibo tramite i corvi, costruiamo monumenti, scuole e ministeri intorno al torrente... e poi Dio si sposta
- perché?
- perché non ha continuato a mandare i corvi?
- Non lo so!
- non è un Dio addomesticato, non ha un modo solo di fare, preferisce che noi lo seguiamo con fiducia come si segue una guida su un sentiero in una foresta mai visitata prima, mentre noi stiamo disperatamente cercando di codificarlo nei nostri computer per immettere i dati nel nostro GPS... così la prossima volta sappiamo dove ci porterà
3. Per essere dove Dio provvede devo essere aperto al cambiamento
- il “abbiamo sempre fatto così” non fa molta strada nei piani di Dio
- chiedetelo a Mosè: la 1° volta “colpisci la roccia”, la 2° volta “parla alla roccia”
- chiedetelo a Samuele: la prima volta Dio sceglie Saul: forte, alto bello, la seconda Davide, un bambino, il più piccolo, il meno attraente della famiglia
- chiedetelo a due ciechi guariti da Gesù: “Quello di Gerico- mi ha solo parlato”, “Quello di Gerusalemme - mi ha spalmato chi occhi di fango”
- ... e noi avremo fatto un gran dibattito su qual’è il metodo giusto!
- no! Dio cambia
- non cambia mai la sua verità, essa è immutabile, ma il suo modo di fare si!
- Dio ama il cambiamento
- ama fare in un modo in Africa e in un altro in Europa
- ama benedire in particolare un luogo con un risveglio e poi spostarsi per benedire altrove
- ama portare persone diverse nella tua vita per provvedere in modo diverso
- (app) quali sono stati i corvi nella tua vita?
- forse ti stanno ancora portando pane e carne... non li lasciare! Forse lo faranno per sempre!
- ma sei pronto a salutare i corvi?
- sia personalmente, sia nelle nostre strategie di chiesa?
- rimaniamo aperti al cambiamento ed impariamo ad ascoltare la voce di Dio
4. Dio provvede a chi ha coraggio
Elia è il “Nemico Pubblico N.1”
- mega ricercato - si era mobilitata l'Interpol in tutte le nazioni
- i suoi colleghi profeti venivano sterminati
- addirittura si rischiava la morte se si davano false indicazioni su dov’era
- l’accusa che pesava sul suo capo era “Colui che mette scompiglio in Israele”
- vedono lui come la causa della carestia, della morte del bestiame, della fame, e della povertà
- (app) Parentesi: non è stata la prima volta e non sarà l’ultima che il popolo di Dio viene accusato dei disastri che l’uomo si attira addosso
- lo ha fatto Nerone, lo ha fatto Marx, lo fa il New Age, non ci sorprenda che nei tempi finali di cui parla l’Apocalisse verrà fatto di nuovo
- l’accusa è: “Voi create scompiglio” per cui vi vogliamo eliminare!
Dio, ora, gli dice: “presentati!” (18:1)
"Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, in questi termini: "Va', presentati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese". (1 Re18:1)
- vai nelle fauci del leone, mettiti nelle mani di chi ti odia e non vede l’ora di ucciderti
- ve l’immaginate?
- sei stato nascosto per tre anni e mezzo e ora ti vai a costituire
cosa fa Elia?: “Andò a presentarsi” (18:2)
“Elia andò a presentarsi ad Acab” (1 Re 18:2a)
- non solo, quando vede Acab, non si scusa né si giustifica intentando una difesa per salvarsi la vita ed uscire dalla latitanza
- ma passa all’attacco: “Caro Acab, la colpa di tutto questo è tua!”
“Elia rispose: "Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del SIGNORE, e tu sei andato dietro ai Baali.” (1 Re 18:18)
Obbedire a Dio a volte richiede coraggio
- ci sono delle volte in cui Dio ci ordina specificatamente di avere coraggio ed esporci
- detto questo, precisiamo che non è necessariamente sbagliato nasconderci: lo fece Gesù a Gerusalemme (Giovanni 8), per evitare di essere lapidato, lo hanno fatto i credenti nelle catacombe e i nostri fratelli cinesi e arabi nei loro scantinati
- ma a volte Dio ci chiama ad uscire allo scoperto ed a esporci
- c’è un’opera che Egli non può fare attraverso di noi finché siamo nascosti
Mosè, dopo 40 anni nel deserto, ha dovuto avere coraggio per tornare da Faraone
Pietro, dopo essersi nascosto per un mese e mezzo, ha dovuto aver coraggio per predicare a chi aveva da poco crocifisso Gesù
(app)
- forse a scuola devi affrontare e rispondere ad un professore ateo
- hai nuovi colleghi di lavoro o vicini di casa ai quali devi rendere nota la tua fede?
- devi attraversare il ponte della tua timidezza per cercare di legare di più con membri di questa chiesa che non conosci?
- se sta ascoltando il podcast, devi trovare una chiesa dove adorare il Signore assieme ad altri credenti?
- c’è un nuovo ministero, “che non hai mai fatto”, al quale Dio ti spinge?
- devi riallacciare rapporti con qualche parente con il quale da non credente avevi litigato...?
- il coraggio è tale perché c’è il rischio... altrimenti non c’è bisogno di coraggio
- Elia rischiava di essere sgozzato da Acab (o forse decapitato da Iezebel come accadde dopo al suo successore Giovanni Battista per mano di un'altra regina perversa)
- tu rischi: il ridicolo davanti ai tuoi compagni, un rapporto incrinato con un professore, l’emarginazione al lavoro, la delusione di proporre una visita ed essere cortesemente “rimandato”, di lanciarti in un ministero dove non hai la garanzia di avere successo, di essere mandato ad un paese lontano dal parente lontano...
Cosa aiutò Elia?
- qui non viene detto
- il segreto è rivelato dopo 900 anni in una lettera ad un uomo che aveva bisogno di coraggio: “Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza ma di forza, di amore e di autocontrollo” (2 Tim 1:7)
“Perché lo Spirito Santo che Dio ci ha dato non ci rende timidi, ma forti, pieni d'amore e equilibrati. Perciò non ti devi mai vergognare di parlare agli altri del nostro Signore, ... ma sii pronto anche tu a soffrire per il vangelo, perché Dio te ne darà la forza. .” (2 Timoteo 1:7-8 PV)
5. Il vero coraggio lo ricevo tramite lo Spirito Santo
- questo fu il segreto del coraggio di Elia
- una vita vissuta rettamente, senza compromessi
- una vita vissuta ascoltando la voce di Dio
- una vita vissuta obbedendo alla voce di Dio
- (app) questo può essere il segreto del tuo coraggio
- SE vivi una vita da uomo o donna retta, senza compromessi tra ciò che dice il mondo e ciò che dice Dio
SE vivi una vita ascoltando la voce di Dio = LEGGI la Bibbia e la mediti!
- SE vivi una vita obbedendo a quello che Dio ti chiede di fare, anche se è rischioso, scomodo, senza senso per te...
- Egli ti darà la forza di fare le cose difficili
- Egli ti darà l’amore per gli altri e per Dio che ti fa vincere la paura
- Egli ti darà l’autocontrollo per fare ciò che è giusto e non ciò che senti di fare
oppure
- (app) hai tu lo Spirito di Dio?
- sei tu un figlio/a di Dio? Vieni qui in questo posto, oppure ascolti questo podcast, ma non sei sicuro del tuo rapporto personale con Dio?
- (app) sei stato posseduto dallo Spirito di Dio, ma senti che lo Spirito se ne è andato, come filtrato attraverso le crepe di una cisterna in disuso?
- fai in questo momento un patto con Dio - - (guida in preghiera alla fine)
Conclusione
Due fasi nella vita di Elia
a. Prima nascosto, poi esposto
b. Quando è nascosto sperimenta il provvedimento meraviglioso di Dio
c. Quando è esposto sperimenta la protezione potente di Dio
La nostra vita cristiana oscilla tra queste due realtà
- a volte sarai nascosto, e nella tempesta intorno a te, sperimenterai l’intimità di ricevere quotidianamente cibo dai corvi o gocce d’olio da un vasetto e focacce di farina della giara miracolosa
- a volte sarai esposto, con tutti gli occhi addosso, e nell’adrenalina di quei momenti, sperimenterai cosa significa avere la forza dell’Onnipotente che passa attraverso di te
Su entrambe le realtà pesa tuttavia la medesima condizione: l’obbedienza
- se Dio ti dice “spostati”, e tu rimani al torrente, morirai di fame sui ruderi del tuo monumento
- se Dio ti dice “presentati”, e tu rimani nascosto, i tuoi occhi non vedranno le vittorie che Dio ha preparato, e Dio si troverà un altro strumento da usare
Che Dio ci renda obbedienti come Elia!
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