---
Il monte Moria: era un altura nella regione centrale di un paese che si chiamava Canaan. Un giovane saliva assieme a suo padre con del legno sulle spalle per offrire un sacrificio. Arrivati in cima al monte il giovane fu legato dal padre a quel legno, per essere sacrificato... Ma il sacrificio non ci fu; Isacco fu risparmiato, e Dio, vedendo l'obbedienza di Abraamo confermò la promessa che “in lui”, per mezzo suo, sarebbero state benedette tutte le nazioni della terra:
“Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce” (Genesi 22:18)
Dio ci ha fatto pervenire quattro racconti della vita di Gesù, i Vangeli. Ognuno è diverso. Ognuno mette in evidenza un aspetto differente del Messia. Il Vangelo di Matteo ci mostra Gesù come il re di tutte le nazioni della terra.
Cosa c'entra questo con l'adorazione?
Chi è che per primo ha “adorato” Gesù? E' stato forse qualcuno che credeva nel Dio d'Israele? I “sacerdoti” Leviti? Gli “esperti della Bibbia” Farisei? No. I primi che hanno adorato Gesù, sono state delle persone che provenivano da un paese lontano, che non avevano una “fede” forte, e che probabilmente non avevano fede affatto.
Le prime presone a cui il “Dio con Noi”, l'Emmanuel si è rivelato, facevano parte “di un altro popolo,
non il “suo” popolo. Erano degli “astronomi/astrologi” a cui è bastato vedere cosa stava accadendo, e capire dove stava accadendo, ma il fine di tutto questo, non era per pura voglia di conoscenza, ma per adorare chi stava venendo. Matteo 2 ci narra dell'arrivo dei magi; e noi vogliamo vedere qual'è stata la loro strada per adorare meglio Gesù.
“Gesù nacque nella cittadina di Betlemme, in Giudea, durante il regno di Erode. In quel periodo alcuni magi arrivarono a Gerusalemme dall’Oriente e chiesero: « Dov’è il re dei Giudei appena nato? Abbiamo visto la sua stella nei lontani paesi d’Oriente e siamo venuti qui per adorarlo ». Il re Erode rimase turbato da queste parole, e con lui gli abitanti di Gerusalemme. Egli riunì tutti i capi religiosi. « Ci hanno mai detto i profeti dove sarebbe nato il Messia? » chiese il re. « Sì, a Betlemme », risposero, « così infatti scrisse il profeta Michea: “O piccola Betlemme, tu non sei la meno importante fra i villaggi della Giudea, perché da te sorgerà un principe, che guiderà il mio popolo Israele” ». Allora Erode chiese di parlare in privato con i magi. … Dopo questo incontro, i magi ripresero il loro viaggio. Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché non si fermò proprio sul luogo dov’era il bambino, sopra Betlemme. La loro gioia non conobbe limiti! Entrarono nella casa dove erano il bambino e Maria, s’inginocchiarono e lo adorarono. Poi presentarono i loro doni e glieli offrirono: oro, incenso e mirra.” (Matteo 2:1-7, 9-11 PV)
1) Per adorare devo vedere ciò che Dio fa.
“Abbiamo visto la sua stella nei lontani paesi d’Oriente e siamo venuti qui per adorarlo “ (Matteo 2:2b PV).
I magi hanno “visto” qualcosa d'importante. Cosa hanno visto?
- Cometa?
L'astronomia ci dice che, nel decennio in cui si pensa sia nato Gesù non ce ne erano.
- Supernova?
- Congiunzione tra due pianeti?
I magi erano astronomi, e sapevano della congiunzione, ma anche “astrologi”: e l'astrologia diceva che:
- Giove = pianeta dei re
- Saturno = pianeta di Israele
- Costellazione dei Pesci = era dove il sole iniziava di nuovo il suo tragitto, = l'inizio di qualcosa nuovo
I magi non erano credenti, e l'astrologia è pagana, ma Dio probabilmente si è servito di essa per svelare al mondo il suo piano. Forse lui stesso ha messo nei miti delle popolazioni limitrofe a Israele quella simbologia affinché, quando quei tre segni venissero assieme, i magi vedessero e capissero. Dio è il dio dell'impossibile, ed è capace di sfruttare qualsiasi cosa per attirare su di se l'attenzione del mondo.
Se pronto a vedere Dio anche quando pensi “qui Dio non c'entra”? Dio controlla l'intero Universo, e per lui è facile “usare” le situazioni che sembrano distanti mille miglia da qualcosa di “cristiano.” Può essere un sogno, una malattia, una guarigione, una crisi economica, qualcosa che di “scuota”
Perché Dio fa questo? Perché cerca degli adoratori. I magi dicono: “siamo venuti qui per adorarlo”
Se credi in lui, dovresti cercare di “vedere” quei segni, per poterlo ringraziare e adorare, ma anche per spiegare quei segni ad altri.
2 ) Per adorare devo cercare Dio
“Dov’è il re dei Giudei appena nato?” (Matteo 2;2a PV)
Se i magi si fossero limitati a “vedere” i segni, e se ne fossero rimasti in Iraq, non avrebbero trovato per primi e adorato per primi Gesù.
Vedere il “segno”, e anche capirlo, è assolutamente inutile, se non porta ad una decisione.
Se non ti porta a dire: “Vado a cercare Gesù”. Se hai visto i segni, se hai visto cosa Dio fa nella vita degli altri e probabilmente nella tua, e tutto finisce lì... che spreco! Nelle predicazioni precedenti avevamo detto che adorare Dio era allineare la mia vita col suo volere, portarmi sotto il trono di Dio, un trono che trabocca di grazia. Dio vuole inondarti con la sua grazia... ma non può farlo, se hai visto la stella, e te ne rimani in Iraq.
3 )Per adorare devo ascoltare la Parola di Dio
I magi hanno visto cosa accadeva, hanno iniziato a cercare, ora si trovano nel paese giusto (Gerusalemme), ma nel palazzo sbagliato; stanno cercando un re, e lo cercano nel palazzo del re. “Dove sta il nuovo re?” chiedono ad Erode: Erode si informa presso i capi sacerdoti, ed essi rispondono: “E' a Betlemme”.
Come facevano i capi sacerdoti a sapere con precisione dove doveva nascere Gesù?
“così infatti scrisse il profeta Michea” (Matteo 2:.5a PV):
I magi hanno visto cosa faceva Dio, hanno cercato Dio, ora ascoltano la Parola di Dio. Se Dio si è servito dell'astrologia per far trovare Gesù, la rivelazione completa avviene tramite la lettura di un brano della Bibbia.
Noi non abbiamo più bisogno dell'astrologia, perché abbiamo la Scrittura, la Parola di Dio. Quanti hanno visto i segni, hanno iniziato a cercare, ma finiscono nel “palazzo sbagliato”, nelle “sette”, nell'esoterismo, nella “new age”. Per portarli nel “palazzo giusto”, per portarli ad adorare Gesù, quello che dobbiamo fare è portarli alla Parola di Dio.
4 )Per adorare devo accettare Gesù
I magi arrivano a Betlemme, e trovano non una reggia
“Entrarono nella casa dove erano il bambino e Maria” (Matteo 2:11a PV)
Uno dei più grandi limiti di chi cerca Dio, è che non vuole accettare che Gesù E' Dio! Cerca un Gesù “più potente”, meno “umile e mansueto”, che “mette a posto tutto il male nel mondo (e fino a che non lo fa io non gli credo)”, meno “rigido verso il sesso”, “che non vuole che dia la mia decima e le offerte”. Altri non lo accettano perché è “presuntuoso”: “Nessuno viene al padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6b). Non va di moda in un mondo che proclama il relativismo; “qualsiasi dio tu adori, va bene, basta che lo fai in buona fede”.
I magi hanno dovuto forse rivedere le loro aspettative e teorie: si aspettavano un re, e trovano un bambino. Anche tu forse hai bisogno di “rivedere” le tu aspettative: non puoi avere un Gesù “come piace a te”, ma devi accettarlo e divenire “come piace a lui”
5) Per adorare devo inginocchiarmi di fronte a Gesù.
Non nel senso fisico (non solo almeno), ma nel senso di cedere la propria supremazia la propria autorità, la propria volontà a Gesù.
“s’inginocchiarono e lo adorarono.” (Matteo 2:11b PV)
La parola greca “piptò peto” significa “cadere da una posizione superiore verso una posizione inferiore”. I magi erano “pezzi da 90”, erano persone importanti, scienziati di fama; avevano visto i segni di Dio, avevano cercato Dio, avevano ascoltato la Parola di Dio, avevano accettato Gesù così come era... “... e mò basta! Che voi de più da me?”
No, che non bastava, dovevano “cadere giù”, abbandonare la spocchia del loro sapere, ora dovevano prostrarsi davanti a un neonato che aveva a fianco una ragazzetta adolescente.
Se vuoi adorare realmente Gesù, devi rinunciare a te stesso
“Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. (Matteo 16:24)
Per adorare veramente devi far morire il tuo vecchio te stesso, e far crescere il te stesso che somiglia a Gesù.
6) Per adorare devo dare il mio meglio a Gesù.
Quando si è alla presenza di qualcuno importante, è consuetudine donare qualcosa; e più importante è la persona, più ricco e prezioso sarà il regalo. I magi non si presentarono a mani vuote.
"Poi presentarono i loro doni e glieli offrirono: oro, incenso e mirra.” (Matteo 2:1-7, 9-11 PV)
I magi sapevano che avrebbero incontrato un re, e si erano preparati dei regali degni del re che andavano ad incontrare:
- Oro = si offriva ai re. Lo offrono a Gesù, perché Gesù è re
- Incenso = lo si bruciava davanti alle divinità. Lo offrono a Gesù perché Gesù è Dio
- Mirra = lo si usava per guarire le ferite. Lo offrono a Gesù perché lui è il grande medico capace di guarire e sanare le ferite e le piaghe dell'umanità, e avrebbe sconfitto la morte.
E tu che cosa offri oggi a Gesù? Pensi sia convenevole venire alla sua presenza a mani vuote, o con qualche regalino comperato al discount che è per via? Gesù vuole che tu lo adori dando il tuo meglio:
- il meglio del tuo tempo, venendo in chiesa la domenica, frequentando i gruppi della chiesa
- il meglio delle tue preghiere
- il meglio del tuo danaro
- il meglio del tuo impegno a testimoniare agli altri di ciò che ha fatto per te.
Conclusione
Su quel Monte Moria, quel bambino che i magi avevano cercato, accettato e adorato, un giorno sarebbe salito anche lui, su quello stesso monte dove era salito Abraamo con Isacco. E sulle spalle di Gesù, come sulle spalle di Isacco, sarebbe stato legato del legno.
Il Monte Moria, ai tempi di Gesù, si chiamava Golgota. E sul Monte Moria, come Abraamo doveva uccidere il figlio Isacco, su quello stesso monte (forse esattamente sullo stesso posto), Gesù è stato ucciso.
Isacco non è stato sacrificato; Gesù è stato sacrificato.
Su quel monte, Dio ha mantenuto la promessa fatta ad Abraamo di benedire attraverso la sua discendenza tutte le nazioni del mondo. E' per questo che vogliamo adorare Dio; perché il Natale ci ricorda che è fedele, e che quello che promette mantiene.
“La vergine sarà incinta! Partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele (che significa Dio è con noi)” (Matteo 1:23 PV)
0 commenti:
Posta un commento