"Siate sempre gentili gli uni verso gli altri" (Efesini 4:32)
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Stiamo parlando da qualche settimana dell'abitudine alla felicità.
La felicità è una scelta: io decido di essere felice
e l'abitudine n° 1 per essere felice è
I. DEVO COLTIVARE RELAZIONI SANE!
Se non ho relazioni sane non posso essere felice. Devo:
1. ESSERE GRATO PER LE PERSONE NELLA MIA VITA!
2. PREGARE CON GIOIA PER LE PERSONE NELLA MIA VITA
3. ASPETTARMI IL MEGLIO DALLE PERSONE NELLA MIA VITA
4. AMARE LE PERSONE NELLA MIA VITA COME LE AMA GESU'
Non solo devo coltivare relazioni sane ma devo anche:
II. DEVO CONSERVARE RELAZIONI SANE!
Il metodo: la misericordia
La misericordia è “amore in azione”
Per avere relazioni con gli altri io mi devo avvicinare all'altro, comprendere chi è e da dove viene, accettare l'atro così come è senza cercare di modificarlo, amarlo in azione, usando misericordia.
Ho detto “mi devo avvicinare”; quando ci sono due lembi di terra divisi da uno spazio, cosa si fa?
Si costruisce un ponte! E il ponte che ci avvicina all'altro, a qualsiasi altro, sia che lo conosciamo sia che non lo conosciamo ha un nome: gentilezza.
Vorrei vedere con voi un breve video
Abbiamo detto che la misericordia è “amore in azione” Esistono delle azioni semplici per mettere in moto l'amore...
Attenzione: ho detto “semplici”, non “facili”
“La persona che ama è gentile, non fa niente d'indecoroso, non cerca il proprio interesse,” (1 Corinzi 5a PV)
Vi ricordate che avevamo detto che la misericordia è come un boomerang: torna sempre indietro.. se lo sai lanciare bene! E per saperlo lanciare bene, devo seguire le istruzioni del “costruttore”, di Dio! Allo stesso modo la gentilezza è come un boomerang: se voglio che gli altri siano gentili con me, io devo essere gentile per primo.
La gentilezza è al primo posto tra tutte le azioni possibili che posso fare per stabilire un ponte.
La gentilezza è la prima faccia che gli altri vedono di me, prima vedono se sono gentile, poi giudicano quello che dico e che faccio e sono disposti ad ascoltare le mie parole.
Ma se la mia prima faccia non è la gentilezza, ma l'arroganza, l'ignoranza, nessuna delle mie parole o delle mie azioni arriverà a destinazione. Il ponte è crollato ancor prima di essere stato costruito.
Quando dovrei essere gentile?
C'è un elenco nella Parola di Dio delle situazioni quando devo essere gentile e un elenco delle persone con cui devo essere gentile?
Certamente che c'è! Si trova in Efesini 4:32 e in 1 Tessalonicesi 5:15)
“Siate, invece sempre gentili gli uni verso gli altri” (Efesini 4:32a PV)
Quando devo essere gentile? Sempre! Con chi devo essere gentile? Con coloro che ruotano attorno alla mia vita.
Tu potresti dirmi:
“OK, Marco, ho capito: devo essere gentile verso quello che ho intorno, ovvero: la mia famiglia, i miei amici, i miei fratelli e sorelle in Cristo, ma con gli altri posso fare un po' come mi viene, vero?”
Sbagliato... perché ti ho letto solo uno dei due versetti che ho citato!
“Badate che nessuno ripaghi il male col male, ma cercate sempre di fare del bene, sia fra voi che a tutti gli altri.” (1 Tessalonicesi 5:15 PV)
La gentilezza non è esclusiva per le persone che ruotano nella cerchia più stretta della tua vita, “fra voi” ma va estesa e condivisa ben oltre quella ristretta cerchia, “tutti gli altri”
Perché dovrei essere gentile?
Quale beneficio mi deriva dall'essere gentile? E' esclusivamente a mio beneficio, così da avere una più larga scala di amicizie, e una più bassa conflittualità, oppure la mia gentilezza va oltre a tutto ciò.
Come uomini e donne di Cristo, dobbiamo abituarci a pensare SEMPRE biblicamente, a riflettere sulle nostre azioni così che possano portare il massimo frutto per Colui che ci ha chiamati ad essere suoi figli, facendo esclusivamente le azioni che recano gloria a Gesù.
Se da un lato la gentilezza ha l'effetto di ampliare la nostra popolarità, cosa non disprezzabile, il vero motivo di essa ce la spiega Pietro:
“Comportatevi bene fra i non credenti, così... vedranno quanto bene fate e dovranno lodare Dio nel giorno in cui egli si avvicinerà. (1 Pietro 2:12 PV)
Abbiamo parlato all'inizio che la gentilezza è un “ponte” verso l'altro, un ponte che serve a collegare l'altro non tanto con te, ma con Cristo!
Tu sei l'ambasciatore di Cristo nel mondo!
“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.” (1 Pietro 2:9)
Tu, che hai ottenuto misericordia, la misericordia di Dio devi bramare che gli altri, i non credenti, ottengano quella stessa misericordia che ti è piovuta dall'alto.
Tu sei il ponte tramite cui quella misericordia può arrivare all'altro, tu sei “il giorno in cui egli si avvicinerà” e le tue azioni gentili e disinteressate sono i pilastri che sorreggono quel ponte.
Vorrei vedere assieme a voi un secondo video:
Se il primo video era un'invenzione, una stiri moto bella, ma un falso, queste azioni di gentilezza sono reali. No so se ci siano stati credenti tra quelli che le hanno compiute, perché la gentilezza non è prerogativa di chi crede... ma dovrebbe esserlo!
Tu, che sei stato salvato dall'amore di Cristo, devi essere il ponte di Cristo verso gli altri, attraverso la tua gentilezza verso gli altri...
Preghiamo.
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