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Immagina una nazione, una volta ricca e benedetta.
dove corruzione in Israele ha raggiunto livelli supremi
Tutti sono corrotti. politici, sacerdoti, uomini di legge, e popolo.
Ogni generazione sembra aggiungere un po' più di malvagità, di ingordigia a quella precedente.
Ogni cosa è lecita per arricchirsi, l'oppressione fiscale è altissima, e il guadagno personale è la sola molla che muove la società.
Nessuno più si cura di ascoltare la voce di Dio.
Dio è una bella favola, una memoria del passato, una tradizione familiare.
Dio non c'è... sembra non esserci... ma c'è e vede! Vede la distanza che c'è tra il suo popolo, e lui... e decide di intervenire. Decide di tornare ad essere protagonista della vita del Suo popolo, di attirare la loro attenzione.
Ti suona familiare? Dovrebbe? Si, se hai letto il libro di Gioele.
Quella nazione di cui parlo è Israele... ma tu sei libero di fare tutti i paragoni e le similitudini che ritieni appropriate.
Siamo intorno all'anno 800 prima di Cristo. Il popolo di Dio è diviso in due regni; Israele a nord, Giuda a sud. Entrambi i regni sono governati da re orribili. In questo contesto, Gioele parla al regno di Giuda, a sud.
“Parola del Signore rivolta a Gioele, figlio di Petuel. Udite questo, o vecchi! Porgete orecchio, voi tutti abitanti del paese! È mai avvenuta una cosa simile ai giorni vostri o ai giorni dei vostri padri? Raccontatelo ai vostri figli, e i vostri figli ai loro figli, e i loro figli alla generazione successiva! L’avanzo lasciato dal bruco l’ha mangiato il grillo; l’avanzo lasciato dal grillo l’ha mangiato la cavalletta; l’avanzo lasciato dalla cavalletta l’ha mangiato la locusta.
Svegliatevi, ubriachi, e piangete! Lamentatevi tutti, bevitori di vino, per il vino nuovo che vi è tolto di bocca! Un popolo forte e innumerevole è salito contro il mio paese. I suoi denti sono denti di leone e ha mascelle da leonessa. Ha devastato la mia vigna, ha fatto a pezzi i miei fichi, ha tolto loro la corteccia e li ha lasciati là, con i rami tutti bianchi. Lamèntati come una vergine vestita di sacco che piange lo sposo della sua giovinezza! Offerte e libazioni sono scomparse dalla casa del Signore; i sacerdoti, ministri del Signore, fanno cordoglio.
La campagna è devastata, la terra piange, perché il grano è distrutto, il mosto è svanito e l’olio manca. Disperatevi, agricoltori, piangete, viticoltori, a causa del grano e dell’orzo, perché il raccolto dei campi è perduto. La vite è secca, il fico è appassito; il melograno, la palma, il melo, tutti gli alberi della campagna sono secchi. La gioia è scomparsa tra i figli degli uomini.
Vestitevi di sacco e piangete, o sacerdoti! Urlate, ministri dell’altare! Venite, passate la notte vestiti di sacco, ministri del mio Dio! perché l’offerta e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro Dio. Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Riunite gli anziani e tutti gli abitanti del paese nella casa del Signore, del vostro Dio, e gridate al Signore! (Gioele 1:1-14)
Tutti sono corrotti. politici, sacerdoti, uomini di legge, e popolo. Nessuno più si cura di ascoltare la voce di Dio. Dio è una bella favola, una memoria del passato, una tradizione familiare.
Dio non c'è... sembra non esserci... Ma c'è e vede! Vede la distanza che c'è tra il suo popolo, e lui... e decide di intervenire. Decide di attirare la loro attenzione. Manda prima una siccità, una di quelle terribili. Anni di siccità. E al culmine della siccità,... manda gli insetti... miliardi di insetti. E' un giudizio: “Io vi amo, ma così non và!”
Ora è tutto distrutto: non ci sono più riserve d'acqua, non c'è più cibo, non c'è più ombra...
Cosa faresti, se fosti un uomo o una donna dai Dio, in questa situazione? Cosa fai, se abiti in una nazione dove la corruzione esiste dall'usciere al presidente, dove i sacerdoti predicano bene e razzolano male, dove l'utile personale è anteposto alla vita degli altri, (droga, sesso, scommesse),
dove persino il popolo si vende lasciandosi corrompere, essendo connivente dei ladri (non mi faccia lo scontrino, mi faccia risparmiare)?
Gioele l'uomo di Dio, il profeta di Dio, ha un unico piano rimasto per cambiare la storia del suo popolo, e far cessare il giudizio di Dio su di esso.
“Proclamate un digiuno,convocate una solenne assemblea! Riunite gli anziani e tutti gli abitanti del paese nella casa del Signore, del vostro Dio, e gridate al Signore!” (v. 14)
Gioele chiama tutti, dagli anziani al popolo a tornare nel luogo dove Dio risiede in terra, nel tempio, e a gridare a lui. Ma la prima cosa che chiede di fare, è un digiuno...
Gioele sa che se riesce a far digiunare la sua nazione, questo li farà concentrare su chi è Dio e quanto lontano da Lui si è spinta, tanto da meritarsi il giudizio. E forse ci sarà salvezza. Dice così:
“«Nondimeno, anche adesso», dice il Signore, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. Può darsi che egli torni e si penta, e lasci dietro a sé una benedizione: un’offerta e una libazione per il Signore, vostro Dio” (Gioele 2:12-4)
Che cos'è il digiuno?
Definizione Treccani: “Astensione totale o parziale dagli alimenti, sia volontaria sia in osservanza di un precetto religioso o di una prescrizione medica”
Abbiamo detto chela volta precedente che quello che vediamo è solo una parte della realtà in cui viviamo, quella fisica, ma che c'è tutta una parte che noi non vediamo, quella spirituale, che governa e influisce in maniera pesante su quella fisica, e il digiuno ha effetti tanto sulla parte fisica, ma soprattutto su quella spirituale.
Cosa fa il digiuno?
1. Ci fa concentrare su chi è Dio
La volontaria sospensione di qualcosa che Dio stesso ha inventato per darci sostegno e piacere, il cibo, il volontario allontanamento da un piacere e dalla nostra fonte di sostegno, il diventare deboli per un po', ci farà concentrare su chi è Dio, su dove siamo noi e la società dove viviamo tutti i giorni.
Il digiuno è una lente che concentra la nostra attenzione su Dio, togliendola da quella per il mondo e le cose materiali, che aumenta la potenza della nostra preghiera.
Se la nostra fede è stagnate, se abbiamo raggiunto un punto dove non cresciamo più, o peggio, se stiamo andando all'indietro nella nostra fede... allora è il momento di digiunare.
Allo stesso modo, se la nostra fede va alla grande, se il nostro rapporto con Dio è solido, se il nostro amore per lui è ogni giorno più grande e vogliamo dare di più a lui e al suo regno che viene... allora è il momento di digiunare.
Ma, attenzione, il digiuno nella Bibbia va sempre di pari passo con la preghiera.
Se decidi di digiunare per una giornata sappi che, scientificamente, è provato che il digiuno è un rimedio a un gran numero di problemi sia fisici che psichici: eccone alcuni:
Effetti sul fisico
- fa riposare il sistema digestivo
- consente la pulizia e la disintossicazione del corpo,
- riduce le infiammazioni e la formazione di tumori
- favorisce la protezione delle cellule cerebrali
- riduce l'ossidazione cellulare e e di conseguenza l'invecchiamento
Effetti sulla mente
- crea una pausa nelle abitudini alimentari,
- favorisce una maggiore chiarezza mentale
- purifica e guarire schemi emozionali "bloccati"
- porta a una sensazione di leggerezza fisica, aumentando il livello di energia
- favorisce una quiete interiore, migliorando il collegamento spirituale.
Ma se digiuni come credente quello che cerchi è tutt'altro (le altre cose arrivano come un premio da Dio alla tua decisione): quello che cerchi è intimità con Dio, sentire meglio la sua voce, lasciare che il corpo non distragga la mente dal contatto con chi l'ha creata. Gesù stesso ha digiunato per 40 giorni come preparazione al suo ministero in terra.
“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.” (Matteo 4:1-2)
In Matteo 6 (una parte del Sermone sul Monte) Gesù associa preghiera e digiuno:
v 6:5 “Quando pregate”
v 6:16 “Quando digiunate”.
Non dice “se pregate”, ma “ quando” perché è chiaro che, se credi, preghi. Allo stesso modo non dice “se digiunate”, ma “quando”, perché Gesù da per scontato che se sei credente, digiuni.
Cosa non è il digiuno
Il digiuno non è una pratica di autolesionismo sacro (un cilicio del tubo digerente) né una prova da superare sull'Isola dei Famosi per guadagnare punti, e non serve affatto per diventare famosi, anzi tutt'altro: Gesù infatti dice:
“Poi, quando digiunate per uno scopo spirituale, non siate tristi come gli ipocriti, che cercano di apparire pallidi per far vedere a tutti che digiunano. In verità, quella è la sola ricompensa che ne avranno. Ma tu, quando digiuni, lavati la faccia e pettinati bene, in modo che nessuno sappia che hai fame, eccetto tuo Padre che conosce tutti i segreti. Ed egli ti ricompenserà.” (Matteo 6:16-18 PV)
Il premio del digiuno non è l'applauso della folla in una piazza, ma le braccia del Padre che ti cingono nel segreto della tua camera, quando nessuno sa che stai digiunando per Lui. Se sei interessato ad avere un abbraccio da Dio, allora devi mettere in conto un digiuno.
La società moderna ci spinge a pensare in maniera costante a ciò che dobbiamo avere, e a ciò che dobbiamo mangiare, la Bibbia ci rammenta che la Parola di Dio è il nostro cibo spirituale.
La società ci dice che abbiamo bisogno di quel particolare oggetto, o di quel particolare cibo, la Bibbia ci rammenta che l''unica cosa di cui ho bisogno è di stare con Dio.
Abbiamo già detto che il digiuno è una lente che concentra la nostra attenzione su Dio, togliendola da quella per il mondo e le cose materiali che aumenta la potenza della nostra preghiera, ma fa anche molto di più:
2. Amplifica la voce di Dio
Il digiuno apre le nostre orecchie spirituali così da poter ricevere indicazioni da Dio di cosa fare. Personalmente sono abbastanza sordo da questo punto di vista, specialmente sul cosa fare per la chiesa. Sentire la voce di Dio “amplificata”... questo è il mio sogno!
3. Ci fa comprendere meglio il volere di Dio
Quando c'è da prendere una decisione importante, cosa fai? In Atti la chiesa primitiva prese una decisione che cambiò radicalmente la storia del cristianesimo: decise di mandare Barnaba e Saulo a evangelizzare l'Occidente:
“Nella chiesa che era ad Antiochia c’erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaem, amico d’infanzia di Erode il tetrarca1, e Saulo. Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire.” (Atti 13:1-3)
Paolo e Barnaba digiunavano prima di decidere quale altra città avrebbero evangelizzato:
“Poi Paolo e Barnaba fecero eleggere degli anziani per ogni chiesa e, dopo aver pregato e digiunato, li raccomandarono alla protezione del Signore in cui avevano creduto. Quindi, attraverso la Pisidia, tornarono in Panfilia, predicarono di nuovo a Perga e proseguirono per Attalia.” (Atti 14:23-25 PV)
In molti altri passi Paolo racconta del suo digiunare come forma di preghiera e di devozione, era una parte qualificante del suo essere credente e del suo ministero. Se vuoi essere efficace nella tua vita di credente, metti nel conto il digiuno.
4. E' un arma di attacco contro il maligno
Sembra un paradosso: io sto nel bel mezzo di una battaglia spirituale, mi servono tutte le energie possibili e immaginabili... e tu mi dici di digiunare?
Non lo dico io, lo ha fatto Gesù: e non solo nel deserto per 40 giorni, ma anche per scacciare i demoni, quelli più resistenti:
“Gesù sgridò il demonio e quello uscì dal ragazzo, che da quel momento fu guarito. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché non lo abbiamo potuto cacciare noi?» Egli rispose loro: « ... Questa specie di demòni non esce se non per mezzo della preghiera e del digiuno». (Matteo 17:18-21)
Il demonio non è spaventato dai nostri muscoli, ma dalla nostra debolezza... e da quello che possiamo fare, quando ci riconosciamo deboli, e cediamo il timone a Dio. Paolo dice così:
“Ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.” (2 Corinzi 12:9-10)
Se sei sotto attacco, se sei nel bel mezzo di una battaglia spirituale, la maniera per resistere, anzi, per scacciare il maligno è il digiuno.
Conclusione
Il digiuno
- ci fa concentrare si chi è Dio
- amplifica la voce di Dio
- ci fa comprendere meglio il volere di Dio
- è un'arma di attacco contro il maligno.
Ma ti ripeto le domande che ti ho fatto all'inizio:
Cosa fai, se abiti in una nazione
- dove la corruzione esiste dall'usciere al presidente,
- dove i sacerdoti predicano bene e razzolano male,
- dove l'utile personale è anteposto alla vita degli altri
- dove persino il popolo si vende lasciandosi corrompere, essendo connivente dei ladri?
Cosa fai per riportare la grazia del Signore sopra la tua città, sopra i tuoi amici, sopra i tuoi familiari?
Gioele ha fatto questo:
“Proclamate un digiuno,convocate una solenne assemblea! Riunite gli anziani e tutti gli abitanti del paese nella casa del Signore, del vostro Dio, e gridate al Signore!” (v. 14)
Sei pronto, sei pronta, ad offrire il tuo digiuno per la salvezza della tua città?
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