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Oggi affrontiamo un comandamento su cui in teoria c'è poco da commentare: siamo al sesto comandamento, che è composto da due sole parole:
“Non uccidere.” (Esodo 20:13)
Se da un lato c'è poco o nulla da discutere sulla prima parola, “Non” sulla seconda “uccidere” c'è un bel po' da discutere.
Esistono otto parole differenti nell'Antico Testamento che si riferiscono al togliere la vita a un essere vivente: sono parole usate per indicare sacrifici di animali, uccisioni in battaglia, uccisioni di civili, morti per incidente, e così via.
La parola usata qui è “râṣaḥ”, letteralmente “fare in pezzi qualcuno”: veniva usata principalmente per coloro che provocavano la morte di un altra persona in maniera deliberata, sia violenta, sia per negligenza, sia per abbandono.
In italiano non ci sono molte parole per descrivere il togliere la vita, e tutti i traduttori della Bibbia hanno usato la più comune: “uccidere”, quando in realtà quella più vicina alla parola ebraica è “assassinare”.
É la differenza che esiste tra uccidere qualcuno perché hai perso il controllo dell'auto sul terreno bagnato, e accelerare perché c'è la tua ex moglie sulle strisce pedonali.
Cosa non dice il comandamento
Questo comandamento è stato da sempre usato per dipingerei cristiani come un vago popolo di pacifisti “ante litteram”, coloro che anche se gli stermini la famiglia continueranno a sorriderti e a darti pacche sulle spalle.
Il comandamento non dice assolutamente questo: la Bibbia non dice assolutamente che non si deve uccidere. In uno scontro a fuoco con dei terroristi che hanno ucciso ostaggi, anche il credente può uccidere; se la sera rientrando trovi uno con un'ascia di fronte a casa tua deciso a provare se è affilata su di te, e tu hai una pistola, è giusto che la usi. Il Sesto Comandamento non sta parlando di questo.
Di cosa parla il 6° comandamento?
Il comandamento parla del togliere in maniera deliberata e premeditata la vita di qualcuno che non ci ha offeso né minacciato la nostra stessa vita: per fare qualche esempio, l'infanticidio, il suicidio, l'eutanasia, l'aborto, le azioni terroristiche. Il Sesto Comandamento parla di questo.
Perché l'assassinio è un peccato?
Noi viviamo in una società dove crediamo che il piano etico e il piano legale non si incontrino più: qua c'è la morale cristiana e qua c'è la legalità della legge. E invece viviamo in una società che ha derivato gran parte delle proprie leggi dall'etica dettata dalla legge di Dio.
Difatti...
I Comandamenti non sono una norma morale per i soli credenti
ma il fondamento da cui derivano gran parte delle nostre leggi.
Nessuno ci avrebbe detto che uccidere era legalmente sbagliato se non ci fosse stata la legge di Dio che lo diceva. Genesi dice questo:
“Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo, perché Dio ha fatto l’uomo a sua immagine.” (Genesi 9:6)
L'assassinio è peccato, è sbagliato in quanto l'uomo – e solo l'uomo- porta in se l'immagine di Dio.
In quasi nessuno stato al mondo possiamo essere imprigionati o messi a morte perché abbiamo ucciso un coniglio, e ci abbiamo fatto pranzo, eppure è un togliere in maniera deliberata e premeditata la vita di un essere che non ci ha offeso né minacciato la nostra stessa vita.
Ma in quasi tutti gli stati al mondo l'assassinare un uomo ci porta in carcere o davanti al plotone d'esecuzione. Questo perché nel coniglio Dio non ha messo la sua immagine, mentre nell'uomo si.
Se ci fosse un incendio a casa, ed io avessi là dentro un cane e mio figlio, non c'è dubbio che prima salverei mio figlio, e poi, se mai, il cane.
Molte persone sono realmente contraddittorie: fanno lotte civili per i diritti degli animali, ma non spendono una parola circa l'aborto o l'eutanasia. Questo viene da una concezione evoluzionistica del mondo - solo il più forte sopravvive; e il neonato e il vecchio o il malato non lo sono.
Esperti nell'assassinare
Il fatto di togliere deliberatamente la vita ad un altro essere umano non è un problema semplicemente sociale, ma viene da un preciso piano del diavolo. Gesù stesso lo dice:
“Siete degni figli di vostro padre, il diavolo, e volete comportarvi come piace a lui. Fin da principio egli è stato un assassino e non è mai stato dalla parte della verità, perché in lui non c'è un briciolo di verità!” (Giovanni 8:44a PV)
Dio dà la vita e satana la toglie: satana gioisce quando persone vengono messe a morte ingiustamente o prematuramente.
Siamo così abituati ad assassinare altri esseri umani che abbiamo creato nuove parole per descrivere questa pratica: parliamo di “genocidio”, di “pulizia etnica” Quello che è accaduto in Germania nella Seconda Guerra mondiale, in Rwanda, in Bosnia, sono tutti esempi di questa nostra natura che è manipolata da satana: lo è stata sin dall'inizio, con l'assassinio di Abele da parte di Caino.
Basti pensare che nel 20° Secolo (il secolo più sanguinoso della storia del mondo) quattro uomini da soli hanno assassinato 175 milioni di persone: Hitler, Lenin, Mao, e Stalin. 175 milioni di persone sono più della popolazione di Francia e Gran Bretagna messe assieme.
Stiamo parlando di credenti? Certamente no, stiamo parlando di persone atee: Dio dice in Proverbi :
“Tutti quelli che mi odiano amano la morte” (Proverbi 8:36b)
La natura demoniaca dell'uccidere è così radicata nella nostra cultura che si calcola che ogni giovane che arriva a 18 anni abbia già visto nella sua vita tra film, telegiornali e videogame 80.000 omicidi:
e film e videogame fanno a gara per renderli sempre più realistici e dettagliati.
Come la mettiamo con la pena di morte?
Qui c'è da introdurre un concetto basilare, quello di autorità e di autorità massima.
Dio è l'unico che detiene la massima autorità nell'Universo, ne è creatore, amministratore,regolatore, motore, è giusto che lui abbia l'autorità definitiva su tutto. Lui è l'autorità massima.
Dio à tuttavia concesso in “comodato d'uso” una parte della sua autorità all'uomo o a un gruppo di uomini: si chiamano governi. Paolo ce lo dice molto chiaramente:
“Ubbidite alle autorità, perché è Dio che le ha stabilite; non c'è ne uno che Dio stesso non abbia messo al potere. Perciò chi disubbidisce alle autorità, si oppone a ciò che Dio ha stabilito e sarà punito. Perché quelli che agiscono bene non hanno niente da temere, ma quelli che fanno del male devono aver paura dei magistrati. Volete vivere senza temere le autorità? Comportatevi bene, e i vostri superiori vi loderanno Le autorità sono state istituite da Dio per il vostro bene; pero, se fate il male, avete ragione di stare in ansia, perché prima o poi arriverà la punizione. Il magistrato è dato da Dio proprio a questo scopo."” (Romani 13:1-4 PV)
Le autorità, che lo sappiano o no, che lo ammettano o no, posseggono la loro autorità solo perché gli è stata delegata da Dio. Ma stiamo parlando di uomini, a cui Dio ha concesso la libertà di scegliere se seguire la sua via o meno. Se seguire la via della santificazione o quella del peccato.
Come la mettiamo con la guerra?
E' possibile secondo la Bibbia per un credente partecipare ad una guerra dove sarà partecipe se non protagonista di uccisioni?
Nella Bibbia non esiste un concetto di “guerra giusta”. Ci sono molte guerre, e tutte quelle che Dio approva sono a difesa del suo popolo.
In maniera molto sommaria, molto generale, assolutamente approssimativa e assolutamente parziale, Dio permette nella Bibbia tre tipi di guerra:
1. Le guerre per dare al suo popolo un futuro
Quelle guerre fatte per provvedere un posto dove vivere in pace, avere cibo, acqua, sicurezza; è quella che hanno fatto gli Ebrei rientrando dall'Egitto per insediarsi in Terra Santa.
2. Le guerre per la protezione del suo popolo
Quelle guerre fatte per permettere al suo popolo di continuare a vivere in pace; è quella che hanno fatto gli ebrei per rimanere nella Terra Santa.
3. Le guerre per una giusta causa
Quelle guerre fatte per impedire che qualcosa di male avvenga in un luogo, contro il suo popolo e, talvolta, contro un altro popolo; è quella che regolarmente gli Ebrei facevano contro i popolo idolatri che li circondavano a difesa delle persone che vivevano a confine.
Cosa ne pensa Dio della guerra?
E' Dio felice che le sue creature si facciano guerra l'un l'altro? Assolutamente no! Isaia dice:
“Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l'arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra.” (Isaia 2:4)
Lo stesso medesimo versetto sarà pronunciato, centinaia di anni dopo, dal profeta Michea. Entrambi stavano parlando della Nuova Gerusalemme di Apocalisse, del mondo che sarà.
Il progetto è quello, ma nel frattempo viviamo in un mondo dove la guerra è una realtà. Gesù stesso era consapevole che l'uomo sarebbe stato eternamente in guerra finché sarebbe stato sulla terra:
“Quando sentirete parlare di guerre vicine o lontane, non abbiate paura: sono cose che devono accadere, ma non sarà ancora la fine. Nazioni e regni si scaglieranno gli uni contro gli altri e ci saranno carestie e terremoti in molti paesi.” (Matteo 24:6-7 PV)
Gesù non incita alla guerra, ma conforta dalla guerra. Il progetto è che non ci sarà più guerra, ma non su questa terra così come è ora.
Come la mettiamo con l'aborto?
Questo è un tema dibattuto in tutto il mondo. E' dibattuto e controverso per un semplice motivo: l'interpretazione soggettiva di “inizio vita”.
Quando possiamo definire che una vita inizia?
Inizia al concepimento, qualche istante dopo che lo spermatozoo è penetrato nell'ovulo?
Inizia quando le cellule cominciano a moltiplicarsi e segmentarsi?
Inizia quando cominciano a comparire gli organi vitali (reni, polmoni, fegato, cervello)?
O infine, inizia quando la nuova creatura esce dal grembo della madre?
Giocando, manipolando e interpretando in maniera differente la definizione di vita possiamo giocare, manipolare e interpretare in maniera differente la definizione di aborto.
La gestazione dura mediamente 40 settimane. La legge in Italia stabilisce che l'aborto può essere praticato “di norma” (ma si può andare ben oltre con l'aborto cosiddetto “terapeutico”) entro la dodicesima settimana di gravidanza, al 30% del cammino.
Per fare un esempio, la legge britannica stabilisce che l'aborto può essere praticato entro la ventiquattresima settimana di gravidanza, al 60% del cammino.
I miei nipotini sono stati partoriti prematuri alla ventottesima settimana di gravidanza, al 70% del cammino.
Una persona che conosco bene ha ottenuto un “aborto terapeutico” per possibili malformazioni alla nascita alla trentesima settimana., all'75% del cammino.
Ognuno tragga le proprie conclusioni individuali, ma se sei credente non puoi non considerare il punto di vista di Dio.
Quando comincia la vita secondo la Bibbia?
Secondo la Bibbia la vita inizia nell'istante del concepimento
Chi è che lo dice?
1. Dio lo dice
Il Salmo 139: 13 dice:
“Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre.” (Salmo 139:13)
Dio ispira al salmista di parlare di se stesso come una creatura che andava costruendosi nell'utero materno, non come un qualcosa che sarebbe divenuto un uomo, ma come un uomo già reale, che si forma e cresce.
2. Lo Spirito Santo lo dice
In Luca 1:15 L'angelo dice a Zaccaria come dovrà allevare Giovanni il Battista:
”Non dovrà mai bere vino, né altre bevande alcooliche, sarà pieno di Spirito Santo già prima della nascita.” (Luca 1:15b PV)
Lo Spirito Santo non riempe cose, ma uomini.
3. Gesù lo dice
Poco più avanti, in Luca 1:41, Maria va a trovare Elisabetta:
“Non appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il suo bimbo fece un balzo dentro il suo ventre.” Luca 1:41a PV)
La parola che viene usata in greco per “bambino” è “brephos”. Quando Gesù, in Luca 18 dirà:
"Lasciate che i bambini vengano da me, non li ostacolate, perché il Regno di Dio è per quelli che sono come loro.” (Luca 18:16b PV)
userà la stessa parola: “brephos” per “bambini”.
Ci sono ancora molte altre evidenze nella Bibbia che la vita inizia al concepimento; profeti come Isaia e Geremia erano stati chiamati a servire Dio “sin dal grembo materno”.
Cosa ne pensa Dio dell'aborto?
Abbiamo fatto tutto questo bel discorso, per “deduzione”, ma c'è un brano della Bibbia dove Dio esprime chiaramente cosa pensa: se pensa che un embrione è una “cosa” o un uomo. Si trova – manco a farlo apposta- in Esodo
“Se durante una rissa qualcuno colpisce una donna incinta e questa partorisce senza che ne segua altro danno, colui che l’ha colpita sarà condannato all’ammenda che il marito della donna gli imporrà; e la pagherà come determineranno i giudici; ma se ne segue danno, darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione.” (Esodo 21:22-25)
Questa è la prima volta che compare “Occhio per occhio, dente per dente”; tutte le prossime volte sarà riferito a uomini e donne adulte.
Dio sta dicendo che se tu rechi danno a ciò che sta dentro una donna incinta lo stesso danno andrà inflitto a te che lo provochi, vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano...
Hai assassinato una vita, pagherai con la vita. La pena per chi uccide un bambino nell'utero è la morte
Non c'è molto altro da aggiungere. La stima in Italia per il 2013 è di circa 113.000 interruzioni di gravidanza – tra legali e non- Montefiascone conta circa 13.000 abitanti.
Se sommiamo la popolazione dei luoghi da dove veniamo: Marta, Tuscania, Civitella, Vitorchiano e Viterbo non arriviamo a 99.000.
Bisogna aggiungere la città di Vetralla per pareggiare il conto. In un solo anno siamo stati capaci di uccidere l'equivalente delle popolazioni dei Viterbo, Vetralla, Montefiascone, Tuscania, Marta, Vitorchiano, Civitella.
Sapete quale è il problema? Che non ci facciamo più caso. Che c'indigniamo per i poveri cagnolini abbandonati e salvati da Stoppa a Striscia la Notizia, ma abbiamo smesso di indignarci per una strage che – solo in Italia, uccide ogni anno l'equivalente dell'intera popolazione dei luoghi da dove veniamo, più un terzo della provincia di Viterbo.
Satana è stato abilissimo a cambiare il “nome” di ciò che l'aborto realmente è: da “assassinio” a “maternità responsabile", da “reato contro la vita” a “scelta individuale”.
Come la mettiamo con l'eutanasia?
Prima di concludere, vogliamo vedere un ultimo aspetto del sesto comandamento legato alla società moderna; l'eutanasia.
Il termine greco di per se è una contraddizione nei termini per un credente: eutanasia significa “buona morte”; sta a indicare la deliberata interruzione di una vita che è diventata una sofferenza.
Come credenti sappiamo che la morte non è mai “buona”: la morte è un nemico che si è introdotto nelle nostre vite attraverso il peccato. Paolo afferma in 1 Corinzi 15:26 che “L’ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte.
Non possiamo avere un “buon nemico”: un nemico è qualcuno che vuole il nostro male, non il nostro bene.
Cosa dice la Bibbia sulla malattia e sulla morte?
Anche qui ci sono molti passi che parlano della “sofferenza” del credente, e di come dovremmo affrontarla. Ne vediamo solo uno, tratto dal libro di Giobbe:
“Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia». Il Signore disse a Satana: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita». Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe di un’ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi e si sedette in mezzo alla cenere. Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? Ma lascia stare Dio e muori!» Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.” (Giobbe 2:4-10)
Quale è il consiglio della moglie a Giobbe? “Lascia perdere Dio! Non vedi come sei ridotto? L'unica via di uscita per porre fine alle tue sofferenze; è una “buona morte.”
A Giobbe viene proposta l'eutanasia; la vita fa troppo male, non può essere più neppure considerata vita, la soluzione migliore è interromperla.
Giobbe risponde con saggezza dicendo che la vita non è vita solo quando tutto gira bene, che Dio non è presente solo nei giorni di sole, ma anche in quelli di buio totale.
L'eutanasia è in tutto e per tutto un assassinio, perché vuole controllare un aspetto della vita – la morte – sul quale l'uomo non ha giurisdizione: Ecclesiaste la pone in questi termini:
“L'uomo non è padrone della sua vita, non può evitare la morte.” (Ecclesiaste 8:8 TILC)
La morte è un evento naturale. A volte Dio permette ad una persona di soffrire a lungo prima di morire; altre volte la sofferenza è limitata. A volte i piani di Dio sono rivelati attraverso la sofferenza:
“Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell'avversità rifletti. Dio ha fatto l'uno come l'altro…” (Ecclesiaste 7:14).
Romani 5:3 ci insegna che la tribolazione porta la perseveranza. Dio non è indifferente a coloro che desiderano morire in modo da poter porre termine alla propria sofferenza. Dio dona uno scopo alla vita fino alla fine. Solo Dio sa ciò che è meglio, e i Suoi tempi sono perfetti, anche per quanto riguarda il momento della morte.
Cosa posso fare io?
Viviamo in una società dove il comandamento “non uccidere” è più volte disatteso: 'aborto lo infrange, l'eutanasia lo infrange.
Cosa posso fare io, come credente? Su tutti, vale il consiglio di Paolo in Efesini:
“Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. Non siate dunque loro compagni; perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – esaminando che cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto.” (Efesini 5:6-12)
E' possibile che anche tu che mi ascolti abbia partecipato alle opere infruttuose delle tenebre”, che hai interrotto una vita che stava sviluppandosi; che hai aiutato un familiare a terminare i suoi giorni.
Non voglio tu esca da qua con un sentimento di giudizio. Dio non vuole giudicarti, ma riconciliarsi con te.
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.” (2 Corinzi 5:17-18)
Il passato è passato: se sei in Cristo ogni peccato è pagato da Cristo sulla croce: “Padre, perdona loro”. Gesù è morto perché persino gli assassini potessero essere perdonati, e cambiati
La nostra speranza è nella resurrezione: noi abbiamo ucciso Dio, e tramite quell'assassinio Gesù ha conquistato potere sul peccato e sulla morte e ci ha riconciliati col Padre.
Sii consapevole che tu sei una persona nuova, che il passato è dimenticato, che qualsiasi peccato è perdonato, se hai accettato ciò che ha fatto Cristo.
Preghiamo.
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