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Cosa si festeggia il 25 Dicembre? Il Natale! Ma sapete perché si festeggia il 25 Dicembre?
La prima traccia storica di un Natale festeggiato intorno al 25 dicembre la troviamo nella copia di un in una specie di calendario del 354 DC, (in realtà chi lo aveva fatto aveva copiato paro paro un calendario del 336 DC), su cui è scritto che il 25 è “il giorno che la nostra chiesa celebra la nascita del Signore”.
Erano solo 24 anni da quando Costantino aveva “sdoganato” il cristianesimo come religione ufficiale dell'impero: con “l'editto di tolleranza” del 312 DC il cristianesimo diventava religione ufficiale dell'impero romano; prima di tale data, infatti, chi si proclamava cristiano veniva messo a morte.
Il “Natale” nasce a Roma. Perché il 25? C'era una festa pagana chiamata del “Sole Vincitore” che si festeggiava intorno a quella data. Era un giorno di festa per tutti, anche per gli schiavi. Molti di essi erano cristiani, e così probabilmente decisero di sfruttare quel giorno dove erano liberi di fare ciò che volevano: mentre tutti gli altri idolatravano una statua, i cristiani, nelle proprie case si riunivano, vegliavano, digiunavano e pregavano tutta la notte de 24 andavano assieme nelle chiese la mattina del 25, a festeggiare... cosa?
Che cosa è che festeggiavano i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo dell'anno 336? “Il giorno che la nostra chiesa celebra la nascita del Signore”, dice il calendario del 336.
Anche se stavano facendo qualcosa di buono, c'era già un l'errore di fondo. Stavano “festeggiando qualcuno che “nasceva” che prima non c'era e che ora c'era... Ma la Bibbia dice che:
“Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.” (Giovanni 1:1-3)
“Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono". (Giovanni 8:58)
Gesù non è “nato” a Natale, ma è “sceso” nel mondo in un giorno che non sappiamo quale sia, che noi chiamiamo Natale, e che per convenzione abbiamo posto il 25 dicembre.
Come lo festeggia il mondo?
I credenti dell'anno 336 probabilmente lo festeggiavano con uno spirito differente, avevano ancora negli occhi i propri cari che erano stati uccisi appena venti anni prima perché non avevano accettato di rinnegare Cristo. Offrivano in sacrificio il loro giorno di festa, pur di ricordare l'arrivo di colui che li aveva salvati,
E noi? Cosa è rimasto di quei primi festeggiamenti? Il mondo, noi, lo festeggiamo in un modo assai diverso
1. Lo festeggiamo una volta all'anno
Siamo auto indulgenti con noi stessi: Il Salvatore non ci serve, se non a Natale... gli altri giorni, beh, posso cavarmela da solo tanto “io non faccio nulla di male, io cerco di fare il bene”. Non è questo l'uomo che descrive la Bibbia:
“Ma Dio, che è ricco di misericordia, ci ama tanto che, benché fossimo morti a causa dei nostri peccati, ci ha fatti rivivere, resuscitandoci con Cristo. È per grazia che siamo stati salvati!” (Efesini 4:5 PV)
2. Lo raffiguriamo “debole”
L'unica canzone di Natale famosa in Italia è “Tu scendi dalle stelle” : un versetto dice:
“Oh bambino mio divino io ti vedo qui tremar”
“Gesù bambino” è un Salvatore debole e indifeso, la proiezione di come siamo noi in realtà. E' un Salvatore a cui mi posso rapportare, che posso misurare con i miei mezzi e con il mio metro. E' un salvatore “trattabile” con cui posso scendere “a patti”, intavolare una trattativa sindacale, e ottenere il meglio secondo il mio punto di vista. Non mi spaventa la sua “perfezione”, in quanto anche lui come me è debole e indifeso. Se è un salvatore che mi somiglia, io devo cambiare poco.
Non è questo il tipo di Salvatore che è nato in una notte a Betlehem da Maria
“Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà.” (2 Pietro 1:16)
3. Scegliamo come essere salvati
E' una salvezza “fai da te” dove promettiamo, come facciamo prima di Natale, che ci metteremo a dieta “dopo Natale”. che smetteremo di peccare “tra un po'” e cerchiamo gli insegnanti che ci diano ragione, che ci facciano “sconti” su cosa fare.
Altre volte li cerchiamo in modo che soddisfino il nostro desiderio di autoflaggellarci, di punirci per essere degni di essere salvati, imponendo nuove regole che non sono nel Vangelo su cosa dire, cosa fare, cosa mangiare e cosa vestire.
La Bibbia lo ha detto:
“Perché verrà il tempo in cui la gente non vorrà più ascoltare l'insegnamento sano e si circonderà di "maestri" a propria misura. Non vorranno più saperne della verità per dare ascolto alle favole” (2 Timoteo 4:3-4)
Questo è il Natale che celebra il mondo, un Redentore, sì. ma di passaggio, debole, e malleabile.
Ma, nonostante tutto, le persone andranno nelle chiese, faranno i regali, canteranno le canzoni di Natale, e si scambieranno gli auguri...
Una bella differenza con i credenti del 336, per lo più schiavi, che invece di riposare per un giorno,
digiunavano, vegliavano, pregavano, e la mattina del 25 andavano nelle chiese, a festeggiare un Redentore presente ogni giorno, potente e esigente.
La situazione del mondo attuale sembra quella che Dio mette in bocca ad Isaia:
“Il Signore ha detto:«Poiché questo popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini” (Isaia 29:13)
Quale Natale preferisci? Quello con un Redentore di passaggio, debole, e malleabile, o quello con un Redentore presente ogni giorno, potente, e esigente?
Come posso cambiare il Natale?
Se è il primo Natale che preferisci, non devi far nulla, goditi la festa, rilassati, mangia e bevi, sorridi a chi incontri e digli “Buone Feste”!
Oppure puoi far finta di niente, pensare che tutti quelli che parlano del Natale intorno sono svitati,
blasfemi, o eretici. Anche qui, non devi far nulla, lascia che siano gli altri a fare.
Ma se è il secondo Natale che cerchi, se cerchi quello che festeggiavano gli schiavi a Roma nel 336,
lo stesso che festeggeranno i cristiani fuggiti dalla Siria nei campi profughi, o i miei fratelli in Nigeria, in Corea del Nord, in Somalia, un Natale “rischioso”, ma vero, se è quello che brami, allora c'è molto da fare!
“Mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra". (Atti 1:8b)
Gesù ti ha chiamato ad essere suo testimone, sua testimone, soprattutto tra quelli per cui il Natale non è che “un comandamento imparato da uomini”. Come? Ricordando a chi festeggia un “comandamento imparato da uomini che”
1. Gesù è un Salvatore discreto ma presente
“Sono le persone malate che hanno bisogno del medico, non quelle sane! .... Io sono venuto per riportare a Dio i peccatori, non quelli che già si sentono giusti!" . Matteo 9:12b-13b (PV)
Eravamo “malati”: avevamo bisogno di un medico, non obbligherà mai nessuno a seguirlo, ma sarà sempre disponibile a salvare chiunque.
2. Gesù è un Salvatore umile ma potente
L''umiltà di Gesù spesso è scambiata per debolezza. Avrebbe potuto venire in qualsiasi altro modo, con effetti speciali; ha deciso di venire come un uomo, figlio del popolo, semplice falegname. Ma in lui c'è la potenza che ha creato il mondo, la Bibbia la chiama “dunamis”, dinamite, una forza esplosiva, e vuole dare anche a me e a te la medesima potenza, la medesima dinamite per cambiare il mondo.
“Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi". (Atti 1:8a)
3. Gesù è un Salvatore disponibile ma esigente
Il “fai da te” non funziona, non ci sono “sconti” a cui accedere, né ci sono cose da aggiungere alla sua grazia, né “porte Sante” da poter attraversare per ottenere indulgenza:
“Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura.” (Giovanni 10:9)
Se è questo il tipo di Salvatore in cui credi, allora DEVI proclamare, non solo dire alle persone Buon Natale.
Se proclami l' Evangelo di Cristo tra persone che festeggiano credendo di conoscerlo, se li costringi a fermarsi e a riflettere oltre i lustrini, le palle, il bue e l'asinello, che Cristo è VERAMENTE nato, perché avevamo bisogno di un Salvatore discreto ma presente, umile ma potente, disponibile ma esigente , allora stai cambiando il Natale.
Durante durante questi giorni:
- chiedi a Dio di rivelarti due persone che vogliono parlare di Gesù;
- chiedergli di preparare i loro cuori per ascoltare il Vangelo;
- chiedigli inoltre di preparare il tuo cuore per parlare con loro della grazia che ci è stata concessa tramite Gesù
E quindi, in fede, sfida e vinci le tue paure e credi che Gesù è già al lavoro per creare un "appuntamento divino" per te con quelle persone per parlare di Lui.
Il 25 Dicembre NON è Natale, perché, per chi crede, ogni giorno è Natale; deve esserlo! Ma il 25 è il
giorno in cui le persone festeggiano, come dice Isaia, “un comandamento imparato dagli uomini”, festeggiano “qualcosa”, forse ancora il “Sole Vincitore”, non certo il “Cristo Redentore.
Dove sarai a Natale? Sarai tra quelli che festeggiano un comandamento di uomini, o tra quelli che lo rifiutano, e basta, oppure tra quelli che saranno testimoni del vero Natale presso gli altri?
La grazia è discesa, si è rivelata, ed è disponibile per tutti è un regalo del Padre, il miglio regalo possibile, ma per questo è anche il miglior regalo da condividere.
E Cristo ti chiede di essere testimone di Lui questo Natale.
Preghiamo.
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