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Oggi vi voglio raccontare la storia di due ragazzi: Simone e Giuseppe, che un giorno uscirono da casa per andare ad incontrare una persona di cui avevano sentito parlare. Una persona che guariva gli infermi, e che aveva parole di incoraggiamento per tutti. Partirono da casa, con un piccolo fagotto con il pranzo, e s'incamminarono verso il mare di Galilea... fino a quando lo incontrarono!
"Molta gente, però, li vide partire e li riconobbe. Ne accorsero in tanti, a piedi, da tutte le città, e giunsero persino prima di loro. Fu così che, quando scesero dalla barca, un'enorme folla stava lì ad aspettarli. Gesù ebbe compassione di loro, perché sembravano pecore senza pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose. Nel tardo pomeriggio i discepoli vennero a dirgli: "Manda la folla ai villaggi vicini o dai contadini, per comprare del cibo, perché non c'è niente da mangiare in questo luogo deserto, e si sta facendo tardi!" Ma Gesù rispose: "Pensateci voi a dar loro da mangiare!"E come?" domandarono i discepoli. "Ci vorrebbe un capitale per comprare cibo per tutta questa gente!" "Quanto pane avete?" domandò Gesù. "Andate a vedere!" (Marco 6:33-37)
"Molta gente, però, li vide partire e li riconobbe. Ne accorsero in tanti, a piedi, da tutte le città, e giunsero persino prima di loro. Fu così che, quando scesero dalla barca, un'enorme folla stava lì ad aspettarli. Gesù ebbe compassione di loro, perché sembravano pecore senza pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose. Nel tardo pomeriggio i discepoli vennero a dirgli: "Manda la folla ai villaggi vicini o dai contadini, per comprare del cibo, perché non c'è niente da mangiare in questo luogo deserto, e si sta facendo tardi!" Ma Gesù rispose: "Pensateci voi a dar loro da mangiare!"E come?" domandarono i discepoli. "Ci vorrebbe un capitale per comprare cibo per tutta questa gente!" "Quanto pane avete?" domandò Gesù. "Andate a vedere!" (Marco 6:33-37)
"Allora Andrea, uno dei discepoli di Gesù, fratello di Simon Pietro, intervenne e disse: "C'è qui un ragazzo con cinque pani d'orzo e due pesci, ma a che servono con tutta questa gente?" (Giovanni 6:8-9)
Quando c'è un bisogno percepito da alcuni ed ognuno capisce la sua individuale responsabilità e da tutto ciò che ha aldilà delle probabilità, allora Gesù compie un miracolo.
- Quando c'è un bisogno
Gesù vede il bisogno spirituale della moltitudine
- non lo vedono gli apostoli, ma Gesù si!
Più tardi la moltitudine si troverà ad affrontare un bisogno “fisico” (la fame)
- Gesù sfrutta quel bisogno fisico per impartire ai discepoli una lezione sul come affrontare i bisogni (fisici e spirituali) delle moltitudini.
Cosa serve per vedere un miracolo?
La fede?
- É importante, ma alcuni miracolati non avevano assolutamente fede.
La preghiera?
- É importante. Ma ci sono miracoli che non hanno visto scendere in campo la più piccola preghiera.
Ogni miracolo inizia con un problema
- E' buono, perché se ho un problema sono candidato per un miracolo
- Se hai un problema Dio può fare qualcosa di straordinario nella tua vita.
- (Se non hai un problema...hai un problema! Possiamo pregare per coloro che non hanno problemi).
- Quando c'è un bisogno percepito da alcuni
Gli apostoli avevano capito che c'era un bisogno (Gesù già lo sapeva, tanto che aveva chiesto "Filippo, dove possiamo comprare del pane per sfamare tutta questa gente?" (Giovanni 6:5)
- Non c'è bisogno che un gran numero sappia del bisogno per avere un miracolo... bastano i pochi discepoli
- Non c'è bisogno che un'intera chiesa voti “si” alla tua richiesta di miracolo
- Quando c'è un bisogno percepito da alcuni ed ognuno capisce la sua individuale responsabilità
- I discepoli vanno da Gesù e illustrano il problema: “Gesù, è tardi, abbiamo deciso in riunione che puoi mandare via le folle per cercare cibo”
- Invece di un “OK” ci penso io, ottengono “pensateci voi”!
- Penso che avrebbero voluto scomparire( OK... è un ottimo giorno per pregare e digiunare!)
- Non avevano capito che per compiere un miracolo Dio ha bisogno di una persona.
- Ogni volta che esiste un problema Dio cerca una personaGesù ribalta la responsabilità del miracolo su di loro.
- Se siamo onesti, ci piacerebbe tanto dare il compito a Dio di operare, e aspettare l'esito.
- “Signore, ecci o il mio problema: te lo lascio qui... lo so hai tanti altri problemi... prendi tutto il tempo che vuoi
- Per incoraggiarlo a risolverlo gli canto canzoni, gli leggo un sacco di passaggi della Bibbia, gli rammento di quanto è potente....
Dio non vuole “incoraggiamento, ma vuole il mio coinvolgimento; quando i discepoli gli presentano il problema, Gesù li sprona ad agire, ad essere parte attiva del miracolo.
Nelle sua sovranità Dio ha deciso di usare le persone per operare:
- non capisco perché, non ha molta logica, quando sarò in cielo glie ne chiederò il motivo, perché non sono nemmeno d'accordo con questo....
Sapete la storia: i Discepoli vanno a cercare nella moltitudine chi avesse cibo, e trovano solo Simone (perché forse la mamma gli aveva preparato il cestino). Tutti gli altri erano impreparati.
- Probabilmente quando Simone ha sentito che stavano cercando cibo, ci si è seduto sopra per nasconderlo. (meglio frittella che niente. I motivi per cui avrebbe dovuto nasconderlo sono principalmente due
- E' difficile occuparsi degli altri quando noi stiamo bene. Simone aveva il suo pranzo. A lui non serviva un miracolo. E in fin dei conti non gli serviva neppure Gesù per operare il miracolo. Lui aveva il suo pranzo
- Quando abbiamo tutto ciò che ci necessita è molto semplice rilassarsi e non pensare agli altri
- La richiesta non aveva senso “Gesù vuole sfamare 5000 persone con il tuo pranzo”.
- Personalmente ho rifiutato spesso il mio “pranzo” a Dio perché era insignificante
- altrettante volte ho consigliato a Dio cosa LUI volesse! Dandogli richieste in preghiera con le risposte già scritte...
- Ho dato migliaia di preghiere con risposte a Dio... non ne ha accettata nemmeno una. Non vuole i miei suggerimenti, ma vuole il mio pranzo
- Non gli serve la ricetta, non gli serve il menù, ma solo il mio pranzo. Noi perdiamo benedizioni e direzione quando ci mettiamo a discutere sul pranzo
- E' solo un pranzo, e Gesù dice “Io posso fare molto di più di quello che tu puoi fare con esso, ma non posso fare nulla prima che passi dalle tue alle mia mani.
- Come posso contribuire al miracolo? Semplicemente dandogli il mio pranzo: e non appena gli do il mio pranzo, il miracolo inizia.
Quel giorno avrà di sicuro segnato la vita di Simone, perché avrà ricordato per tutta la sua vita di quel giorno in cui LUI e Gesù avevano sfamato 5000 persone! L'avrà raccontata ai suoi figli e ai suoi nipoti, perché quel giorno Simone aveva capito che quando coopero con Dio i miracolo accadono.
Nella moltitudine c'erano due tipi di persone:
- quelli che avevano ricevuto il miracolo
- e Simone.
Simone non aveva necessità del miracolo (lui aveva il suo pranzo), ma era stato il veicolo tramite il quale la grazia di Dio era arrivata a altre 4999 persone affamate.
Questo era l'insegnamento che volava dare Gesù ai suoi discepoli. Per sfamare la moltitudine, come pure per riempire il suo vuoto spirituale, non servivano 5000 pasti, ma 5 pani e due pesci, offerti da un ragazzo, che diventava il veicolo della benedizione di Dio.
Questo era l'insegnamento che volava dare Gesù ai suoi discepoli. Per sfamare la moltitudine, come pure per riempire il suo vuoto spirituale, non servivano 5000 pasti, ma 5 pani e due pesci, offerti da un ragazzo, che diventava il veicolo della benedizione di Dio.
Sono certo che Simone, da quel giorno in poi, non è mai più uscito di casa senza portare quei cinque pani e due pesci con se. Poiché sapeva ce, prima o poi, avrebbe incontrato di nuovo Gesù, e vole essere pronto a sfamare assieme a Lui i cinquemila affamati.
Preghiamo.
Gesù può fare infinitamente di più di quello che tu puoi, se solo decidi di mettere nelle sue mani il tuo pranzo.Quale pranzi o non gli hai ancora dato nella tua vita? Il tuo lavoro, la tua famiglia, il tuo tempo libero? Tu lo sai. Sappi che c'è una benedizione con cui Gesù vuole inondare la vita di altri che passa per quello che tu tieni ora saldamente nelle tue mani.
Se le mie parole ti hanno toccato oggi, allora sei pronto a lasciare il tuo pranzo nelle mani di Gesù. Prega con me.
Caro Gesù, ecco i miei cinque pani e i due pesci, ecco il mio pranzo, ecco la mia vita. Il la metto nelle tue mani, perché diventi per altri fonte di benedizione, e per me fonte di gioia estrema nel vedere le moltitudini sfamate...da Te e da me.
Amen
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