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Da un paio di settimane stiamo studiando 1 Corinzi 13, quello che è stato definito “l'inno all'amore” della Bibbia.
Abbiamo iniziato due settimane fa cercando di definire cosa sia l'amor per chi crede, la settimana scorsa poi Jim Hill ci ha fatto riflettere su cosa resterà di noi quando ce ne torneremo al padre, e, come dice Paolo, le cose che rimarranno di noi saranno la nostra fede, la nostra speranza, ma SOLO se saranno racchiuse e immerse nell'amore.
Qualcuno potrebbe obiettare: “Si, Marco, ho capito che devo amare, ho capito che l'amore è non gonfiarsi, cercare l'utile per l'altro, e tutte le altre belle cose che mi hai raccontato... Ma IN PRATICA, cosa debbo fare? Mi puoi dare un modello, uno o più esempi di COME tutto questo si applichi alla mia vita?. Posso trovare nella Bibbia qualcuno che abbia applicato a se queste regole per poterlo imitare?”
Se in 1 Corinzi 13 Paolo ci descrive cos'è l'amore in Giovanni 15 Gesù ci dice come dobbiamo applicare l'amore.
Che cos'è amore?
"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. (Giovanni 15:12-17)
Supponi di essere un marinaio chiamato ad andare a salvare una nave in mezzo ad una tempesta, e sai che la missione è molto pericolosa, che potresti anche non tornare, cosa diresti ai tuoi figli? Quali sarebbero le cose che vorresti fissare nella loro mente? Di ricordarsi di spegnere il gas sotto al latte, di innaffiare i gerani ogni giorno... o altro?
Gesù sta parlando per l'ultima volta ai suoi: è l'ultimo insegnamento prima della Croce. Ed userà nei capitoli da 12 a 17 la parola “amore” 31 volte.
Gesù dice: “l'amore è la cosa più importante.” Perché è importante l'amore?
1 nuovo comandamento e 7 modi per applicarlo
Il Comandamento
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.
Gesù non sta semplicemente insegnando, non sta “suggerendo”, sta “comandando”,: una cosa da “segnare in rosso”.
Gesù sa che usando quella parola otterrà l'attenzione dei discepoli. La conoscevano bene. I comandamenti erano scritti su tavole di pietra venivano conservati nell'arca del patto, erano posti al centro del tempio.
Ma anche noi siamo suoi discepoli, Gesù sta cercando anche la nostra attenzione. E forse è una attenzione anche maggiore.
Il tempio, quello con le colonne, con l'Arca del Patto, non esiste più. Noi siamo divenuti il tempio di Dio, noi siamo l'arca del patto, il nostro cuore è la tavola su cui scrivere i comandamenti di Gesù, essi devono essere al centro del tempio che siamo noi. L'amore deve essere al centro di noi stessi.
I 7 modi per applicarlo
I. Il vero amore è mettere l'altro per primo
1°: Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.
Gesù da un esempio concreto di cosa significhi amare: qualche capitolo indietro aveva lavato loro i piedi e gli aveva detto : “io vi ho dato un esempio; voi dovete fare lo stesso”, ora gli dice “amare è dare se stesso, mettere l'altro per primo”
Paolo aveva detto:
“L’amore è benevolo … {l’amore} non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, sopporta ogni cosa.”
Cosa significa per noi “dare la vita”?
Morire per l'altro come ha fatto Gesù (= caso estremo; l'ha fatto Gesù una volta per tutti)? Perché moriva Gesù? Per venirci in aiuto, servirci. Dare la vita per noi significa venire in aiuto dell'altro, servirlo.
II. Per amare Gesù devo servire l'altro
2°:Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.
Se Gesù mi ha amato per primo, e mi chiama “amico” io per primo devo amare l'altro.
Siamo amici di Gesù? Facciamo le cose che ci “comanda”?
III. L'amore mi rende libero di amare
3°:Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore
Gesù è venuto come mio amico, non come mio padrone. Non sono suo “servo”, non devo rispondere al comandamento di amare per “obbligo”, ma per amore del mio amico, che mi ha amato per primo.
IV. L'amore mi fa agire con gioia
4°: ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio
Non siamo più servi, e neppure nemici, perché il Figlio di Dio ci vuole così fortemente come come “amici” che ci da accesso diretto al Padre.
Un amico non fa le cose “per obbligo”, ma con gioia, un amico ascolta e comprende prima di agire
anche perché le “istruzioni” sono quelle di nostro Padre.
V. L'amore mi fa seguire Gesù
5°: Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi
Posso seguirlo, sono stato “scelto”: non dipende da me, da quanto sono bravo, o buono, o religioso,
ma da quanto lui mi ama.
Siamo “predestinati”? Qualsiasi cosa facciamo, bella o brutta, tanto di Gesù siamo? Il contesto della frase lo smentisce; Gesù sta parlando di obbedienza e di comandamento da rispettare per essere suoi amici. Gesù “sceglie” ma sta a te comportarti da “amico” di Gesù”.
VI. L'amore porta altri alla salvezza
6°: e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga
Esiste un modello "applicabile"di amore?
Perché mi ha scelto? Per entrare a far parte di un “club” esclusivo? Il fine è il “portare frutti” non temporanei, non stagionali, ma frutti “perenni”.
Come posso portare frutti “che non muoiano”? Portando altri alla salvezza, e per portarli alla salvezza devo amarli come Gesù mi ha amato.
VII. L'amore mi rende gradito al Padre
7°: affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia
Se rispondo all'amore con l'amore, il risultato di tutto ciò, il servire, l'ascoltare il Padre, il portare altri alla salvezza, , avrò un rapporto intimo con mio Padre; e un padre che ama è attento a cosa gli chiede suo figlio.
Domanda: “Ma, allora, se “faccio del bene” posso avere questo rapporto col Padre?”
Risposta: No. Non basta Non puoi passare nella “stanza del Padre” se prima non sei passato per la “porta Gesù”
L'amore è il traguardo. Gesù è la via.
“Gesù è paziente, è benevolo; Gesù non invidia; Gesù non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.”
Gesù è il modello dell'amore, ha avuto pazienza e benevolenza con ciascuno di noi, senza vantarsi o gonfiarsi di essere il Figlio di Dio, senza cercare il proprio interesse, ma disceso per cercare il mio e il tuo.
Gesù non diventa aspro quando sbagliamo, ed è sceso perché sa che, dentro di noi, c'è una parte capace di fare il bene. Gesù è al nostro fianco quando ci trattano ingiustamente, e salta assieme a noi
quando la verità vince.
Gesù ha sofferto ogni cosa, peccati passati, presenti e futuri, sulla croce, Gesù ha creduto che ci fosse una soluzione alla morte, morendo sulla croce, Gesù spera che ciascuno raggiunga il Padre attraverso la sua croce, Gesù ha sopportato la croce, perché lui è amore!
E la cosa che gli preme maggiormente, più delle mie predicazioni e di quelle di tutti i pastori nel mondo, più di tutta la beneficenza raccolta per i bisognosi, più di tutte le campagne evangelistiche mai organizzate, è quel comandamento nuovo, che ribadisce alla fine della frase:
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri
Preghiamo.
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