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Oggi vorrei riflettere assieme a voi sul significato della parola “problema”. Questa è la definizione che ho trovato sul dizionario italiano Olivetti:
“Problema: dal greco pro (davanti) e blema (gettare): qualcosa gettato avanti: questione in base alla quale si devono trovare uno, o più elementi ignoti partendo dagli elementi noti contenuti nell'enunciato della questione stessa; per estensione, situazione difficile che deve essere superata; cosa o persona che genera preoccupazione.”
La vita è abilissima nel ceraci “problemi, a gettarci avanti situazioni dove ci sono uno, ma sovente più elementi ignoti:“Ho perso il lavoro! Dove troverò i soldi per la mia famiglia?”“La mia vita matrimoniale è un inferno! Chi mi darà la pace?”“Ho una malattia grave? Chi si occuperà dei miei figli dopo di me?
L'enunciato è chiaro: le parole che descrivono la situazione le abbiamo...ma gli elementi ignoti, il “come” ne usciremo, rimangono incogniti, sconosciuti.
Ogni problema nella nostra vita è null'altro che un'occasione per credere...o per cedere.Nella prova abbiamo due opzioni: credere, e avvicinarci a Dio, o cedere e fuggire lontano da Lui
In quali campi della nostra vita siamo provati? Famiglia, lavoro, salute, ecc.
La Bibbia è un libro costruito sulla storia di persone messe alla prova; Abraamo fu su sul punto di sacrificare suo figlio, Mosè perse la sua posizione in Egitto per aver ucciso, Giobbe perse ogni suo bene ed ogni suo caro Davide fu inseguito da Saul per essere ucciso...
Ma ci sono altre figure, meno di spicco, meno centrali, che sono state provate: Marta e Maria, alla morte di Lazzaro, la vedova che aveva messo i due spiccioli nell'offerta al tempio, il paralitico presso la fonte di Betesda che attendeva da tempo il miracolo...
La Bibbia ci dimostra due verità importanti: non devi essere il miglior amico di Gesù per credere in lui non devi essere il suo migliore amico per vedere esaudite le sue preghiere da lui.
Perché dico questo? Nel Nuovo Testamento vengono narrate 23 guarigioni: di queste solo 2 erano su persone “credenti”, o almeno che sapevano perfettamente che Gesù era il Figlio di Dio.
Ma, soprattutto, Gesù non aveva programmato NESSUNA di esse: ogni guarigione nasceva da una “interruzione” ai piani di Gesù.
La storia che racconteremo oggi è la storia di due “interruzioni” da parte di due diverse persone, la prima che aera stato nella gioia per dodici anni, la seconda nella sofferenza per dodici anni.
Dodici anni sono molti! Cosa facevate 12 anni fa? Cosa può accadere nella vita in dodici anni?
Cose belle, cose meno belle...
Dodici anni fa, ad esempio, io stavo per fondare questa chiesa... in 12 anni possono accadere molte cose, le più inaspettate talvolta... anche nella vita delle persone attorno a Gesù dodici anni significavano molto.
Leggiamo assieme Luca 5:
2 differenti situazioni
Qui ci troviamo di fronte a due differenti situazioni: situazione a) e situazione b)
a) Iairo aveva una figlia.
Per 12 anni l'aveva amata, coccolata, vista crescere; ora la sua vita cambiava radicalmente e un grande dolore era alle porte.
b) La donna aveva vissuto per 12 anni con un male che la rendeva “impura”.
Aveva perso tutto; famiglia, amici, lavoro.
a) Iairo era una persona importantissima
Era influente, stimato, e rispettato:, conosceva le Scritture a memoria, e forse già sapeva che Gesù era il Messia.
b) La donna era una persona che nessuno voleva vicino
Era impura, giudicata, condannata. Non poteva neppure avvicinarsi al tempio, per questo non conosceva le scritture; ma sapeva che in Gesù c'era una potenza che guariva.
a) Iairo viene a “supplicare” per una guarigione
b) la donna viene a “rubare” una guarigione
Ma la donna e il capo della sinagoga avevano due cose in comune:
1. Entrambi chiedono a Gesù di fare un'azione che, per un ebreo, era “impossibile”:
- Toccare un cadavere (la figlia di Iairo); difatti Levitico diceva:
“Quando uno, anche senza saperlo, avrà toccato qualcosa di impuro, come il cadavere di una bestia selvatica impura, di un animale domestico impuro o di un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole.” (Levitico 5:2)
- Toccare una persona impura (la donna): sempre Levitico dice:
“La donna che avrà un flusso di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo delle sue mestruazioni, o che avrà questo flusso oltre il tempo delle sue mestruazioni, sarà impura per tutto il tempo del flusso, come durante le sue mestruazioni....Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua e sarà impuro fino a sera.(Levitico 15:25, 26)
2. Entrambi non erano “discepoli” di Gesù
Una prima applicazione per noi: non devi conoscere “tutto” di Gesù per potergli chiedere qualcosa. Se c'era qualcuno che ne sapeva di Bibbia, beh, quello era Iairo, non la donna. Eppure lei riceve lo stesso... anzi, prima di Iairo il miracolo.
Il peso non è quanta conoscenza hai di Gesù...ma quanta fede hai in Gesù. Se bastasse conoscere molto di Gesù Satana sarebbe salvo! Satana conosce tutto di Gesù, ma non penso abbia fede in Gesù!
4 riflessioni per la mia vita di credente
1) La fede trionfa sulla vergogna e sulla paura
Di quale vergogna e di quale paura stiamo parlando? Della vergogna e la paura della donna.
La donna oltrepassa la vergogna del suo stato, l'essere impura, l'essere additata, l'essere reietta, oltrepassa la paura di confessare che l'ha toccato, di aver reso impuro a lui, al Maestro!
Come fa a superare vergogna e paura? Come fa a trovare l'elemento “ignoto” del problema :”Sarò guarita?”
Lo trova solo attraverso una ferma e netta determinazione: lei è determinata a toccare Gesù intenzionalmente. Tutti stavano toccando Gesù, (i discepoli quasi si spazientiscono alla domanda, per loro assurda di Gesù: “Chi mi ha toccato?” “Tutti ti toccano!”), ma lei era lì per toccarlo e ricevere la guarigione.
Più avanti Gesù darà un nome a questa sua determinazione.
Ma Gesù non vuole che se ne vada senza aver raccontato quello che le è successo. Le chiede di testimoniare del miracolo ricevuto. Lei, tra le lacrime (di gioia, stavolta), da testimonianza pubblica che Gesù salva. Per questo:
- Gesù le dà dignità : la chiama “Figliola”
- Gesù da un nome a quella determinazione; “la tua fede ti ha guarita”
- Gesù la benedice: “va in pace e sii guarita dal tuo male”
Ebrei definisce così determinazione della donna:
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.” (Ebrei 11:1)
La donna era CERTA della sua SPERANZA, VEDEVA ciò che SAREBBE STATO! La donna aveva FEDE in Gesù, e questo era sufficiente a superare la paura e la vergogna.
Ti faccio una domanda: di cosa ti vergogni davanti a Dio? Errori del passato? Peccati presenti? Decisioni sbagliate? Non permettere che questo ti tenga lontano o lontana da Dio E' esattamente quello che vuole Satana!
2) La fede ispira coraggio, ma richiede umiltà
Iairo era un “capo” della sinagoga, Gesù era un suo “potenziale nemico”. Ma ha dovuto metter da parte la sua “posizione”, essere “coraggioso” ed andare da un suo “nemico”; non come gesto di “sfida”, ma “gettandosi ai piedi”, “domandando con insistenza”.
Ancora una domanda per te: a quale “posizione autorevole” devi rinunciare per essere umile da chiedere l'aiuto di Gesù?
3) La fede riguarda chi, non cosa
Dicevo all'inizio che i miracoli di Gesù non sono mai pianificati, ma sono risposte alle “interruzioni” della sua vita e del suo ministero in terra. Seguite un attimo con me l'evoluzione dell'episodio come fosse un telefilm poliziesco.
Gesù stava per insegnare alla folla, quando Iairo “interrompe” i suoi piani: “Vieni, mia figlia sta morendo”. Gesù fa per seguirlo. Nel frattempo arriva la donna che tocca la veste di Gesù, e l'interruzione di Iairo viene interrotta dalla interruzione della donna.
Gesù non dice: “Eh, no, prima c'era lui!”, ma si ferma, cerca la donna... chiama la donna “figlia”.... esattamente come la figlia di Iairo!
Gesù sta dicendo una cosa molto importante a Iairo (e a noi): per lui tutti quelli che hanno fede sono figli; non c'è qualcuno più o meno importante, e le esigenze non son più o meno importanti a seconda della gravità del caso (una malattia cronica o una malattia terminale).
A questo punto la figlia di Iairo muore! E' ormai troppo tardi! Gesù si volge a Iairo, un padre distrutto, forse paralizzato dal dolore o forse in un pianto disperato perché la sua figlia dodicenne è morta!
“Non temere, credi solamente”!
Gesù dice a Iairo: “Se io ti sono a fianco, non ci sarà nulla che possa spaventarti.”
Anche questa volta la donna e Iairo condividono la stessa soluzione per due problemi nettamente differenti. La donna e Iairo ricevono non per il COSA hanno chiesto, ma per il a CHI stanno chiedendo. Perché hanno fede in Gesù, non nel miracolo; la loro fede non è legata al miracolo (hanno fede PRIMA di riceverlo).
Paolo parla della fede in questi termini:
“perché io so in chi ho riposto la mia fiducia e sono certo che egli ha la potenza di custodire tutto ciò che mi ha affidato, fino a quel giorno.” (2 Timoteo 1:12 PV)
La fede della Bibbia è credere che qualcosa accadrà perché non una “forza, ma una persona (Gesù) è capace di farla.
Ancora una domanda: se stai chiedendo qualcosa, dove è la tua fede? Credi che quello che chiedi possa accadere, oppure credi che colui a cui stai chiedendolo lo sappia fare?
4) la fede è una certezza che porta ad agire
La donna e Iairo sono certi che Gesù può fare quello per loro; ma non si aspettano Gesù lo faccia di ”Ehi, serve nulla?” Non aspettano che Gesù “indovini” il loro problema (che, tra l'atro, Gesù conosce perfettamente). Agiscono!
sua spontanea volontà. Non aspettano che sia lui a dirgli :
La fede porta sempre ad una azione: toccare la veste, gettare il bastone per camminare senza, uscire dalla barca e camminare sull'acqua, gettare le reti dalla parte opposta della barca, riempire d'acqua le giare...
Un'altra domanda: quali azioni devi prendere per testimoniare la tua fede certa a Gesù?
“Non temere, credi solamente”
Una ultima domanda: hai lasciato che la paura, la vergogna, o l'orgoglio ti impedissero di muoverti?
“Non temere, Credi solamente”.
Vi ricordate la definizione di problema che abbiamo visto all'inizio?
“Problema: dal greco pro (davanti) e blema (gettare): qualcosa gettato avanti."
La soluzione a ciò che la vita ti getta davanti è:
“Non temere. Credi solamente”
Preghiamo.
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