Gesù è apparso nel mondo non per giudicare, ma per guarire.
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E' dagli inizi di dicembre che stiamo parlando dei vari miracoli che porta con se il Natale.
Abbiamo visto il miracolo del “momento giusto” Gesù è venuto nel momento giusto della storia del mondo quando poteva essere maggiormente ascoltati da tutti.
Il miracolo del “segno”: Gesù è venuto come “segno” affinché tutti, anche i sordi spirituali potessero capirlo.
Il miracolo del “come”: Gesù è venuto come un essere umano debole e indifeso, affinché potesse parlare a tutti, partendo dai più umili e arrivando ai potenti.
Il giorno di Natale abbiamo parlato del il miracolo del “dono” che Gesù fa di se stesso a noi: Il pane, la luce, la porta, la via ecc.
Ma sapete, nessuno dei doni che abbiamo visto assieme avrebbe avuto alcun valore senza il dono che gran parte del mondo cristiano ricorda proprio oggi.
Oggi è il giorno in cui io e te dovremmo festeggiare di più, più del Natale, quanto la Pasqua.
Tu potresti chiedermi: “Perché Marco debbo festeggiare così tanto oggi? Cosa c'entra l'Epifania con la mia vita?".
Epifania. In se è una parola “strana”; infatti non è una parola nata col cristianesimo, ma è una parola che veniva spesso usata da chi adorava gli dei.
Il dizionario Garzanti ci da questa etimologia:
Epifania: dal lat. tardo epiphanīa(m), o epiphanĭa(m), che è dal gr. epipháneia, in origine agg. neutro pl., ‘(feste) dell’apparizione’, deriv. di epiphánein ‘apparire (phánein) da sopra (epí)’.
L'epiphanein era quando un dio pagano, spesso una statua, o un dipinto, dava prova di se stesso, si rivelava, diventava visibile.
Quando accadeva? Praticamente mai! Era una statua, un dipinto, un dio inesistente!
Accadeva invece molto spesso a teatro, quando il regista dell'opera teatrale decideva di far scendere dall'alto (ecco perché il nome epiphanein, “apparire dall'alto) attraverso dei macchinari fatti di corde e leve, un attore o una attrice che impersonava il dio (i latini lo chiamavano il “deus ex machina”
il dio che scende dal macchinario).
L'epifania del dio pagano a teatro serviva al regista per cambiare la storia a favore o contro uno dei personaggi.
Ma l'intervento aveva effetto solo a teatro, il dio che scendeva dall'alto era solamente un attore. Le persone tornavano a casa e trovavano gli stessi problemi da risolvere; anche se invocavano una “epiphanein” nella loro vita, nessun dio appariva da sopra, semplicemente perché stavano invocando statue o dipinti.
Eppure, settecento anni prima della prima epifania, un Dio vero aveva fatto scrivere ad un suo messaggero questo:
“Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te! Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su di te sorge il Signore e la sua gloria appare su di te.” (Isaia 60:1-2)
Vi viene in mente qualche altro passo nella Bibbia dove qualcosa risplende in una notte, nelle tenebre fitte, e illumina qualcosa, o qualcuno in cui è presente il Signore?
Leggiamo Matteo 2:
“In quel periodo alcuni magi arrivarono a Gerusalemme dall'Oriente e chiesero: «Dov'è il re dei Giudei appena nato? Abbiamo visto la sua stella nei lontani paesi d'Oriente e siamo venuti qui per adorarlo»..... Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché non si fermò proprio sul luogo dov'era il bambino, sopra Betlemme.! (Matteo 2:1-2, 9 BDG)
Tu potresti dirmi: “Va beh, Marco, è un caso, Isaia a chissà che cosa si riferisse. Mica c'è scritto che stava parlando di una nascita che sarebbe avvenuta a Betlemme 700 anni dopo”.
Vi siete mai chiesti perché nel presepe mettiamo i Magi su dei cammelli? Eppure Matteo non ha mai scritto che i Magi arrivarono su dei cammelli, ma solo che portarono dei doni...
“Entrarono nella casa dove erano il bambino e Maria, s'inginocchiarono e lo adorarono. Poi presentarono i loro doni e glieli offrirono: oro, incenso e mirra.” (Matteo 2:11 BDG)
Vediamo come descrive la scena Isaia:
“Una moltitudine di cammelli ti coprirà, dromedari di Madian e di Efa; quelli di Seba verranno tutti, portando oro e incenso e proclamando le lodi del Signore.” (Isaia 60:6)
Settecento anni prima che accadesse, Dio aveva fatto scrivere ad Isaia che sarebbero arrivati gente “da est” (Madian ed Efa)... su dei cammelli... portando in dono “oro e incenso”.
(Se continuate a leggere Isaia 60 troverete anche le pecore e i pastori descritti da Matteo).
Questa volta l'epiphanein non era un “effetto teatrale”, non erano “carrucole e corde” per far scendere dall'alto un attore, qualcuno che interpreta una parte, ma che nulla può nella vita del pubblico.
Stavolta era “apparso dall'alto', con la gloria del Signore che risplende e lo illumina...” chi? Un bambino? I Magi stanno cercando un “re”.
Si dice che i magi fossero degli astronomi, e che abbiano osservato la “congiunzione” tra due “stelle” (che ora noi sappiamo sono pianeti): tra Giove (che era ritenuta la stella dei re) e Saturno (che era ritenuta la stella di Israele) nella costellazione dei Pesci (che era dove il sole iniziava di nuovo il suo tragitto).
E da “scienziati” (per l'epoca) avevano tratto la conclusione che un nuovo re stava iniziando il suo regno in Israele.
Allora, il quinto miracolo che porta il Natale, è che Isaia c'ha azzeccato a 700 anni di distanza? Oppure che i Magi c'hanno visto giusto coi loro calcoli? E' questo che dovrei festeggiare così tanto il giorno dell'Epifania?
Se il miracolo fosse solo di un Dio che appare, non farebbe molta differenza da quello delle opere teatrali; forse sarebbe solo un po' più tecnologico!
Rileggiamo il primo versetto di Isaia 60:
“Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te!” (Isaia 60:1)
Adesso voglio che leggiate il primo versetto del capitolo successivo, il 61:
“Lo Spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili.” (Isaia 61:1a)
Nel primo versetto del capitolo 60 è Isaia che parla. Nel secondo, no. Chi è che sta parlando?
Leggiamo assieme Luca 4:16:
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com'era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere. E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l'anno accettevole del Signore». Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi»..” (Luca 4:16-21 ND)
Ecco l'epiphanien! Ecco colui che scende dall'alto! Eccolo il re che viene! Eccolo il miracolo!
Quale è? Il miracolo più grande è che Gesù dimenticherà una riga della profezia di Isaia: vediamo quale:
(ISAIA) Lo Spirito del Signore, di Dio, è su di me,
(Gesù) Lo Spirito del Signore è sopra di me.
Qui le due versioni coincidono
perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili;
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri
evangelizzare è sinonimo di buona notizia e povere di umili.
mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato,
mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto
idem
per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi,
per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi
dobbiamo credere a Gesù che la versione originale fosse quella; forse qualche amanuense si era scordato.
l’apertura del carcere ai prigionieri
per rimettere in libertà gli oppressi
idem
per proclamare l’anno di grazia del Signore,
e per predicare l’anno accettevole del Signore
idem
e il giorno di vendetta del nostro DIO,
…...........................................................»
Gesù si è dimenticato una riga? No di certo! Il miracolo VERO dell'apparizione dall'alto di Dio incarnato in Gesù Cristo è che è venuto come un re, non per vendicarsi, ma per curare!
Vi ricordate quali doni portavano al re nei versetti di Isaia?
L'oro = si offriva ai re. Chi sarebbe disceso sarebbe stato un re.
L'incenso = lo si bruciava davanti alle divinità. Chi sarebbe disceso sarebbe stato Dio stesso.
E se Gesù non avesse dimenticato una riga... sarebbero stati dolori per tutti. Perché con tutto quello che abbiamo fatto, facciamo e faremo (basta che apri qualsiasi telegiornale per rendertene conto) stare alla presenza di un Dio senza peccato, puro, che ODIA il male... che è anche il Re, il dominatore assoluto del mondo fisico... beh, non è mica tanto una “lieta novella”!
Quale era il terzo dono che hanno portato i Magi e che non era nei versetti di Isaia?
La mirra = lo si usava per guarire le ferite.
Il miracolo VERO è Gesù che dimentica una riga della profezia, che si ferma alla virgola, che fa durare quella virgola da duemila anni per attendere che tutti credano per curare chi è ammalato, per chiamare dei ribelli.
Gesù ha detto:
“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori” (Marco 2:17)
Gli donano la mirra perché Gesù è il grande medico capace di guarire e sanare le ferite e le piaghe dell'umanità, e avrebbe sconfitto la morte. Ecco cosa c'entra con me, e con te, l'Epifania. Ecco perché dovremmo festeggiare più che a Natale.
Se fosse solo nato un Re, se fosse solo nato un Dio, avremmo poco da festeggiare.
Ma colui che è sceso dall'alto è un Re, e un Dio, che si dimentica una riga, quella della vendetta, ma che invece viene col balsamo della mirra a curare le mie ferite.
Quali ferite stai attendendo guariscano? Dove sono? Nel tuo fisico, o nel tuo cuore? La mirra di Gesù può curarle. Gesù è disceso dall'alto per quelle.
Ma prima devi accettare che Gesù sta tenendo in sospeso quell'ultima riga della profezia per attendere te.
Nelle opere teatrali antiche l'epiphanein finiva con l'opera stessa, il dio che scendeva dall'alto non modificava per nulla la vita di chi se ne tornava a casa.
L'Epifania di Nostro Signore, quella si che invece può modificare la tua vita”!
Gesù sta prolungando quella virgola sta attendendo che tu lo accetti, che ti fidi di lui, che ti affidi a lui... o forse che ritorni a farlo.
Ma tu, non attendere oltre.
Preghiamo.
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06 gennaio 2019
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