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Anche oggi voglio iniziare con una domanda: perché preghiamo? Se Dio conosce ogni cosa, se sa di cosa ho bisogno ancor prima che glie lo chieda... perché devo chiedere? Non potrebbe fare tutto da solo?
Sapete, uno dei miei più grandi difetti è credere che alcune cose sono fatte bene solo se le faccio io.
Per alcune cose sono un bravo insegnante... o almeno così dicono. Per altre sono pessimo... perché non ho pazienza di spiegare, e quando anche lo spiego... beh, faccio prima a farlo da solo che risparmio tempo e viene meglio!
E così, la persona a cui dovrei insegnare quella certa cosa, non capisce niente, è frustrata perché non lo saprà mai fare e probabilmente non mi chiederà mai più di fargli vedere come si fa qualcosa.
Dio è un insegnante migliore di me! Dio sa fare tutto meglio di me, e di te... ma vuole comunque che partecipiamo a quello che fa nelle nostre vite perché vuole che noi siamo coinvolti in ciò che lui fa.
Quando preghiamo diveniamo in un certo senso “collaboratori” di Dio nelle sue azioni; non lo dico io, ma Paolo:
“Noi siamo infatti collaboratori di Dio,” (1 Corinzi 3:9a)
Un'altra domanda: Per cosa ci chiede di pregare Dio? Ci chiede pregare solo per le nostre necessità? Certamente! Abbiamo visto le scorse volte che Gesù ci chiede di portare al Padre OGNI nostra necessità, OGNI nostra richiesta.
Ma devo chiedere solo per me? Perché, io so quello che mi serve, ma non so quello che serve agli altri.
Ma Dio mi chiede anche di pregare per gli altri:
“Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini.” (1 Timoteo 2:1)
Tu potresti dirmi “OK. Marco, so che devo pregare per i miei fratelli e le mie sorelle in Cristo, non è una novità”. Io ti rispondo: Paolo non dice di pregare per i tuoi fratelli e le tue sorelle... ma per TUTTI! Il che include anche chi non fa la volontà di Dio, ma anzi fa l'esatto contrario.
Perché dovrei pregare per “tutti”? Pregare per i figli e le figlie di Dio, va bene, ma pregare per chi uccide i figli di Dio, per chi ruba, per chi stupra... eh, quello no, eh! “Signore, posso pregare solo per quello buoni?”
Paolo usa una parola abbastanza “fuori moda” in questo versetto: “intercessioni”. Chi sa cosa significa?
C'è un libro nella Bibbia, quello del profeta Ezechiele dove Dio cerca specificatamente persone che “intercedano” per il suo popolo. “Per quelli buoni, vero, Marco?” Eh, no. Non proprio per quelli buoni.
Contesto: Ezechiele abita in Giuda inizia a parlare prima dell'esilio a Babilonia e continuerà durante l'esilio. Nel capitolo 22 siamo vicino alla distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, a cui seguirà la deportazione a Babilonia.
Come era il popolo di Dio in quel periodo? Come erano, ad esempio, i politici?
“Come i leoni ruggenti sbranano la preda, così i loro capi uccidono, s'impadroniscono di ricchezze e tesori, rendono vedove molte donne.”(Ezechiele 22:25 TILC)
Beh, almeno i sacerdoti, il clero sarà meglio:
“I loro sacerdoti violano le mie leggi, profanano i luoghi consacrati a me, confondono il sacro con il profano. Non insegnano la differenza tra puro e impuro e si rifiutano di rispettare il giorno del sabato. In conclusione non hanno nessun rispetto per me.” (Ezechiele 22:26 TILC)
E i profeti? Quelli che dovevano insegnare al popolo e ai sacerdoti la Parola di Dio? Almeno loro si salvano?
“I loro profeti coprono tutti questi delitti con una mano di calce, quando pretendono di avere visioni e predicono menzogne. Sostengono di parlare a nome di Dio, il Signore, ma io, il Signore, non ho parlato a loro.” (Ezechiele 22:28 TILC)
C'era all'epoca un “sodalizio” tra politici, sacerdoti e insegnanti per ottenere il massimo utile personale.
Ma almeno nel popolo ci saranno persone oneste!
“Gli abitanti commettono violenze, rubano, opprimono i poveri e i deboli, maltrattano i forestieri contro ogni diritto” (Ezechiele 22:29 TILC)
Tutti erano corrotti, politici, sacerdoti, profeti, e popolo...
Te la sentiresti di pregare per persone così? Io, sinceramente, no! Io pregherei piuttosto perché Dio li fulmini all'istante!
Ma Dio stava cercando persone che pregassero appositamente per loro, che “intercedessero” come dice Paolo.
“Ho cercato in mezzo a loro qualcuno che potesse costruire un muro di difesa, che potesse stare sulle brecce delle mura, per difendere il paese e per impedirmi di distruggerlo, ma non l'ho trovato.” (Ezechiele 22:30 TILC)
Dio stava cercando qualcuno che si arrampicasse sulle macerie di quella generazione, avesse il coraggio di guardare negli occhi il proprio Signore.
Qualcuno che fosse un ponte tra Dio e quella generazione corrotta... ma non c'era nessuno!
Dio dice: “di persone cosi, non ne ho trovate”... ma, un attimo, da chi lo fa dire?
Da Ezechiele! Lo fa dire da ALMENO UNO BUONO RIMASTO! Significa che persone cosi, persone che possano intercedere, persone che possano colmare lo spazio vuoto tra Dio e l'uomo CI SONO in ogni generazione... ma devono farsi avanti.
Devono avere il coraggio di assumersi la propria responsabilità davanti a Dio, di rispondere alla sua chiamata, e di essere l'Ezechiele della loro generazione... e credimi, Ezechiele non era molto amato e non aveva una vita facile in Giuda all'epoca!
A cosa ti ha fatto pensare la descrizione di Giuda prima della deportazione (politici, clero, insegnanti e popolo corrotti)? Se ti è suonata familiare con l'Italia, allora dovrebbe farti riflettere sul fatto che Dio sta cercando qualcuno che stia sulle brecce qua in Italia; la chiamata di Dio non è solo per i pastori, gli anziani, i diaconi e le diaconesse... è per tutti... e anche per te.
Ma cosa significa “stare sulle brecce”? E' un gergo militare che gli israeliti conoscevano bene.
La parola originale per “breccia” è “perets” che significa “buco”, “spazio vuoto”, “interruzione” (in Italia è famosa la “breccia di Porta Pia” a Roma, il “buco” da cui entrarono le truppe per liberare Roma dal Papato).
Significa che quando il nemico fa un buco nella fortificazione per entrare tu ci stai letteralmente sopra, per controllare che nessuno entri e che nessuno si avvicini senza sapere il pericolo di incontrare un nemico.
Ma in questo caso il buco era stato fatto da dentro, l'aveva fatto il popolo, aveva distrutto l'alleanza con Dio, erano loro stessi a distruggere le protezioni che Dio gli aveva fornito.
Questa è la nostra natura umana: Dio provvede tutto perché noi possiamo vivere in pace, vita, cibo, protezione... ma noi “buchiamo il muro” col peccato.
Dio è santo, vede il male, e deve punire il male.
Ma allo stesso tempo è pieno di amore, e cerca qualcuno che stia su quel buco che si chiama peccato e che dica a chi ci avvicina “Attento! Stai alla larga da qua” .
Stare sulla breccia, stare nello spazio vuoto, per impedire, o tentare di impedire che altri si “infilino” nel buco del peccato, tutto questo si chiama “intercessione”.
Sapete però... c'è un problema, almeno in italiano con questa parola. Questa è definizione del vocabolario Garzanti:
”Intervento presso Dio, da parte di Cristo, della Madonna, dei Santi, a favore di una persona vivente o defunta”
In Italia, chi intercede, secondo il Garzanti è (in ordine di apparizione): Gesù, la Madonna, i Santi... (attenzione alla lettera maiuscola... sta parlando dei Santi del calendario) Sono loro che intercedono... noi possiamo fare a meno, siamo “sgravati” dall'obbligo...
Sul primo che intercede siamo tutti d'accordo; 1 Giovanni 2:1 dice che “ noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.” (1 Gv 2:1) ma Dio non cerca madonne e Santi con la lettera maiuscola (quelli del calendario) ma cerca donne e “santi” con la lettera minuscola persone “normali” ma “distinte, separate, messe da una parte (è questo il significato di “santo”) per intercedere.
Cerca persone che stiano in mezzo, stiano nel “buco” provocato dal peccato che presentino a Dio le richieste che altri non sanno o non vogliono chiedere.
Colui che intercede è come se allungasse quanto può le proprie braccia e mettesse una mano sul Trono di Dio, e l'altra sulla spalla delle persone, per colmare la distanza.
Chi intercede sta in mezzo tra l'infinito amore di Dio e il peccato... non è una posizione comoda!
Ezechiele non era comodo... ma intercedeva per il suo popolo. Abraamo non era comodo, ma intercedeva per il suo popolo. Mosè non era comodo, ma intercedeva per il suo popolo.
Cosa brami di più, stare comodo, stare comoda, o vedere le persone accettare Cristo nel tuo posto di lavoro, nella tua scuola, nella tua città... nella tua nazione?
Per un lungo tempo io non ho mai interceduto, non ho mai pregato per per colmare lo spazio vuoto... pregavo “per gli affari miei”, per la mia famiglia, il mio lavoro, i miei amici più stretti, ma ci credevo che quelle preghiere p potessero cambiare realmente il coro della storia?
Pensavo : ”Dio sa di cosa hanno bisogno, gli altri, può agire senza il mio suggerimento”.
Poi ho VISTO il potere della preghiera in azione nella mia vita... durante il viaggio in Zimbabwe.
Ogni cosa accadeva dopo che persone che io non conoscevo e che non conoscevano me avevano INTERCEDUTO!
E io non riuscivo a credere che le preghiere di persane che neppure conoscevo potevano modificare la mia storia, i miei eventi!
Sii onesto, sii onesta: ci credi per davvero che le TUE preghiere possano cambiare il corso degli avvenimenti per le persone per cui stai pregando?
Dio non cerca uno o una “perfetta”, ma cerca uno o una “disponibile” ad intercedere.
Se Dio avesse trovato altri Ezechiele, altre persone disponibili ad intercedere, è possibile che Giuda non avrebbe mai visto Babilonia.
Ti ripeto: tieni più alla tua comodità o a vedere Cristo regnare sulla tua nazione?
Dio sta cercando anche oggi chi stia sulle brecce, chi stia sul buco chi interceda per l'Italia e per gli italiani.
Ed ha te, come sua sentinella... ma se tu non lo fai... Dio (dice in Ezechiele) non potrà benedire.
Ciò non significa che vedrai sempre i risultati: alcune volte lo riceverai come premio (come è accaduto a noi in Zimbabwe), altre volte pregherai per giorni, mesi, anni, senza che sembri accadere nulla..
Dio è comunque al lavoro, e non è detto che il lavoro sia lungo quanto la tua vita terrena
E' possibile che tu semini attraverso l'intercessione ed altri raccoglieranno a tempo debito. Non sta a te decidere: se tu hai fede e pazienza di intercedere senza aspettare di vedere il risultato, Gesù si servirà di te per opere che tu nemmeno puoi immaginare.
Pensa a chi stava ascoltando Gesù quando diceva queste parole:
“Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola” (Giovanni 17:20 PV)
Pensi che gli Apostoli abbiano compreso in quel momento cosa sarebbe successo nel mondo anche attraverso la loro intercessione?
Noi siamo il frutto di coloro che hanno interceduto con fede senza aspettarsi di vedere e rinunciando ad una vita “più comoda”.
Ti ripeto le domande che ti ho fatto all'inizio: a cosa serve pregare e per cosa dovrei pregare? Serve a chiedere a Dio ciò di cui hai bisogno, ma serve anche a riempire lo spazio vuoto tra l'amore di Dio e il peccato del mondo. Serve anche per intercedere per coloro che sono distanti da Dio.
Dio cerca chi stia sulla breccia, Dio cerca chi stia sul buco nel muro creato dal peccato, e colmi lo spazio tra Dio e chi non lo conosce.
Paolo dice che tu sei il “collaboratore di Dio” che sei lo strumento che Dio ha deciso di usare per per colmare la distanza, per stare nello spazio, per mettere una mano sul trono di Dio e l'altra sulla spalla di uomini e donne che Dio vuole lo accettino, per portare benedizione, piuttosto che giudizio.
Come fare?
Come posso essere un ponte per gli amici per cui prego? Come posso “intercedere” per loro?
1. Prega che Dio li avvicini a Gesù
Gesù ha detto questo:
"È per questo che ho detto che nessuno può venire da me, se non gli viene dato dal Padre". (Giovanni 6:65 PV)
2. Prega che possano comprendere il messaggio di Gesù
C'è differenza tra “ho capito” è “ADESSO ho capito”! Il maligno proverà in tutte le maniere a stoppare, annacquare, corrompere la parola di Dio.
“Tieni lontana da me la via della menzogna e, nella tua grazia, fammi comprendere la tua legge.” (Salmo 119:29)
Prega che sia Dio sia mosso dalla tua fede nel pregare e che sia Lui a proteggerla e a dare ai tuoi amici una capacità di capire speciale.
3. Prega che i loro occhi siano aperti per vedere Dio
Anche qui, la nostra battaglia è contro il Nemico: Paolo dice così:
“[Satana,] il dio di questo mondo corrotto li ha resi ciechi, incapaci di vedere la gloriosa luce del vangelo che splende su di loro, incapaci di comprendere il meraviglioso messaggio della gloria di Cristo, immagine di Dio. (2 Corinzi 4:4 PV)
Prega che Dio gli faccia vedere chiaramente che gli dia nuovi occhi spirituali e nuove orecchi per ascoltare la Sua voce.
Conclusione
Vorrei che ti alzi, stendi le braccia, tocca le spalle del tuo vicino.
Tu sei questo. Tu puoi essere questo: un ponte tra il Trono della grazia di Dio e coloro che non lo conoscono per riempire lo spazio vuoto tra il trono di Dio e i tuoi amici.
Preghiamo.
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