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Sappiamo tutti che Natale non è davvero il giorno in cui è nato Gesù, ma nei primi due secoli nostri fratelli e nostre sorelle in Cristo decisero di sfruttare un periodo dove a Roma si celebrava una ricorrenza e a tutti (schiavi compresi) veniva concessa una pausa dal lavoro, per ricordare che Gesù era realmente nato e raccontarsi la storia del primo Natale.
La parola “avvento” viene dal latino “advenutus”, che significa, appunto, “venuta, arrivo”.
All'inizio l'Avvento non si chiamava così ma era solo un periodo di digiuno e preghiera con cui i credenti si preparavano a ricordare l'arrivo di Gesù.
Poi, intorno al 1700, si è iniziato a chiamarlo così, a riservargli un mese intero nella nostra mente e nelle nostre preghiere, e ad aggiungere l'accensione di una candela per ogni domenica, come simboli di quello che Gesù è venuto a portarci: speranza, fede, gioia, pace, sino a quella di Natale
che simboleggia la luce e la purezza.
Tu potresti dirmi: “Perché devo usare dei simboli per ricordarmi di Gesù? Non mi basta leggere la Bibbia, pregare, osservare, obbedire per ricordarmi di lui?"
Voglio mostrarti una foto: lo conosci vero? E' un cruscotto. Il cruscotto è pieno di luci e di “simboli”
che si accendono e si spengono per ricordarci qualcosa importante.
Un “simbolo” è la scorciatoia mentale che riassume un intero concetto: vedi la spia dell'olio che si accende e pensi: “devo portare la macchina dal meccanico domani mattina altrimenti finisce che mi si rompe e rimango a piedi.
L'Avvento, le candele, il Natale sono dei “simboli” per noi che crediamo e anche per chi non crede.
E' un’occasione per riflettere su cosa aspetti. Cosa stai aspettando davvero? Stai aspettando i doni, le luci, la festa... oppure stai aspettando qualcosa di più che cambi la tua vita? Il dono che Dio ti ha fatto è la salvezza, attraverso Colui che è venuto, è nato è morto ed è risorto per portarti assieme a Lui. Cosa stai aspettando?
Ogni settimana da qui a Natale accenderemo una candela e leggeremo dei passi legati all'arrivo di Gesù sulla terra.
I primi sono tratti da Isaia, e dai Salmi.
“Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del Signore si ergerà sulla vetta dei monti e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; essi trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro e le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra. Casa di Giacobbe, venite e camminiamo alla luce del Signore!” (Isaia 2:2-5)
“Poiché ho detto: «La tua bontà sussiste in eterno; nei cieli è fondata la tua fedeltà. Io ho fatto un patto con il mio eletto; ho fatto questo giuramento a Davide, mio servo: Stabilirò la tua discendenza in eterno ed edificherò il tuo trono per ogni età”».” (Salmo 89:2-4)
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