Cosa posso fare, come credente, quando c'è una tempesta? Essere il megafono di Dio!
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Tutti quanti stiamo vivendo questo periodo di forzata “clausura”.
Se scorrete le pagine social dei vostri amici e delle vostre amiche, potrete notare tutta una serie di attività che stiamo facendo perché dobbiamo restare a casa.
Una di quelle che sembra più gettonata è il “fare le torte”! Che purtroppo nessuno potrà assaggiare, e andranno solo ad aumentare glicemia e colesterolo di chi le ha fatte e, al limite dei suoi familiari.
Un'altro 21degli effetti “collaterali” è il moltiplicarsi dei predicatori sul web.
E' chiaro che, avendo più tempo da passare a casa sia più facile produrre riflessioni da parte dei predicatori e sia più facile per le persone ascoltarli.
In questo periodo va molto di moda il Salmo 91 soprattutto i versetti 3 e 7, che dicono:
“Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale...Mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma tu non ne sarai colpito.” (Salmo 91:3,7)
Sinceramente non ho la capacità biblica di dirvi se realmente questo versetto possa essere applicato alle nostre vite.
Per quel poco che so penso che questo salmo c'entri poco con la salvezza fisica dei credenti.
I credenti di tutte le epoche non soltanto di questa si sono ammalati, hanno sofferto, alcuni sono stati guariti, moltissimi sono tornati al Padre anzitempo rispetto alle statistiche.
L'alta cosa che abbonda in questo momento specialmente sui social dei credenti, ma non solo, sono le richieste di pregare.
Attività assolutamente legittima, buona, sana...ma... Vorrei mettervi un dubbio, piuttosto che una certezza.
Perché preghiamo? Se Dio conosce ogni cosa, se sa di cosa ho bisogno ancor prima che glie lo chieda... perché devo chiedere? Non potrebbe fare tutto da solo?
Dio lo sa che l'Italia, la Cina, il mondo ha bisogno di Lui... Non è forse evidente? perché dovrei pregare, dunque?
Sapete, uno dei miei più grandi difetti è credere che alcune cose sono fatte bene solo se le faccio io.
Per alcune cose sono un bravo insegnante... o almeno così dicono. Per altre sono pessimo... perché non ho pazienza di spiegare, e quando anche lo spiego... beh, faccio prima a farlo da solo che risparmio tempo e viene meglio!
E così, la persona a cui dovrei insegnare quella certa cosa, non capisce niente, è frustrata perché non lo saprà mai fare e probabilmente non mi chiederà mai più di fargli vedere come si fa qualcosa.
Dio è un insegnante migliore di me! Dio sa fare tutto meglio di me, e di te... ma vuole comunque che partecipiamo a quello che fa nelle nostre vite perché vuole che noi siamo coinvolti in ciò che lui fa.
Cosa sta facendo, in questo momento Dio, dunque? Come sta provvedendo in questa “pandemia”?
Voglio leggere assieme a voi un brano da Atti:
“In quei giorni, alcuni profeti scesero da Gerusalemme ad Antiochia. E uno di loro, di nome Agabo, alzatosi, predisse mediante lo Spirito che ci sarebbe stata una grande carestia su tutta la terra; la si ebbe infatti durante l’impero di Claudio. I discepoli decisero allora di inviare una sovvenzione, ciascuno secondo le proprie possibilità, ai fratelli che abitavano in Giudea.” (Atti 11:27-29)
Dove è la similarità con la situazione del CoronaVirus? Beh, nel fatto che c'era un evento che stava impattando non una sola città, non una sola regione, ma, dice Luca (lo scrittore di Atti)coinvolgeva tutta la terra.
Dov'è Dio nella situazione che stiamo vivendo del Covid19, che ha ucciso, uccide e ucciderà forse milioni di persone?
Dove era Dio nella situazione di Atti dove di lì a poco sarebbe scoppiata una carestia in tutto il mondo che avrebbe ucciso anch'essa milioni di persone?
Nel versetto, Luca non dice che la carestia è una punizione di Dio ma si limita a dire che “ci sarebbe stata”. La realtà della vita sulla terra dopo la caduta è che non siamo più in Eden, il male è presente nel mondo.
Vuole Dio intervenire in situazioni del genere? Può Dio intervenite in una situazione del genere?
Certamente si!
Rileggiamo il versetto 28:
"E uno di loro, di nome Agabo, alzatosi, predisse mediante lo Spirito che ci sarebbe stata una grande carestia su tutta la terra." (v. 28)
Chi è che suscita la profezia in Agabo? Lo Spirito (che noi chiamiamo Spirito Santo) Quello stesso Spirito che in Genesi “... aleggiava sulla superficie delle acque” (Genesi 1:2) prima di creare la luce.
Dio può sembrare indifferente a ciò che accade nel mondo; può sembrare che ha acceso il fornello sotto la pentola e poi se ne sia andato... e l'acqua bolle e va fuori senza che lui se ne accorga.
Dio, invece è presente e vede: vedeva la carestia, come vede il Covid-19.
La domanda era “vuole Dio intervenire” sulla carestia? Certo che si! E' per quello che da la visione ad Agabo.
“E allora, se lo sapeva, se lo vedeva, perché non ha agito contro la carestia? E perché non agisce adesso?”
Poco fa avevamo parlato della preghiera: quando preghiamo diveniamo in un certo senso
“collaboratori” di Dio nelle sue azioni; non lo dico io, ma Paolo:
“Noi siamo infatti collaboratori di Dio,” (1 Corinzi 3:9a)
“Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini.” (1 Timoteo 2:1)
Dio ci vuole coinvolti, parte attiva nell'opera che mette in campo quando ci sono emergenze.
Ma nel libro di Atti, Dio non vuole SOLO preghiera... ma anche azione: il versetto 29 infatti dice:
“I discepoli decisero allora di inviare una sovvenzione, ciascuno secondo le proprie possibilità, ai fratelli che abitavano in Giudea.” ( v. 29)
Dio vede, Dio agisce... Come? Attraverso la sua chiesa! Dio manda la visione ad Agabo, e la chiesa manda la sovvenzione alle chiese in Giudea.
Dio non aveva mandato la carestia, così come non ha mandato il CoronaVirus; ma può mandare te e me come suoi collaboratori, come dice Paolo.
“Si, ma come, se siamo tutti bloccati a casa, Marco?":Beh, esattamente come stiamo facendo stamattina assieme. Agiamo in maniera “virtuale” ma non di meno siamo una chiesa, e nondimeno stiamo ascoltando la Parola del Signore.
Ci sono forse persone che conosci che sono magari sole, a cui farebbe piacere sentire una voce amica, una telefonata, un WhatsApp di conforto e di sostegno.
Se magari sono vicine a dove abiti, e non possono uscire perché anziane, forse quando esci a fare compere per te vale la pena di chiedere se hanno bisogno di qualcosa dal supermercato o dalla farmacia.
Altre persone sono terrorizzate dalla paura di ammalarsi, e magari gli serve qualcuno che le conforti,
che le ascolti e le dia una prospettiva differente da quella che ascolta in TV; la prospettiva di un Dio che è vicino anche e soprattutto nella sofferenza, che protegge, che spesso guarisce, ma che comunque è più interessato alla nostra vita futura quella eterna, che a questa.
Vedete, io non sono mica d'accordo con lo slogan “Andrà tutto bene” che ormai circola in rete da diversi giorni.
Vi ricordate il Salmo 91 con cui abbiamo aperto?
“Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale..." (Salmo 91:3)
La “peste micidiale” è una frase che è usata spesso nell'Antico Testamento, ed era il segno della punizione divina talvolta per i popoli che circondavano il popolo di Dio, ma talvolta anche per il popolo di Dio quando era disobbediente.
Era il “giudizio” di Dio sull'operato dell'uomo. Le cose non “andranno bene”, ma andranno sempre peggiorando; lo dice Gesù in Matteo e in Marco quando parla della “desolazione dell'abominazione.
“Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.” (Matteo 24:29-30)
Non andrà tutto bene per chi non avrà creduto in Gesù e a lui si sarà affidato. Forse scamperanno il Covid-19, o anche il prossimo virus letale... ma la “peste micidiale”, il giudizio di Dio sulle loro vite
la scamperanno solo attraverso Gesù.
C.S Lewis ha detto: “Dio sussurra nei nostri piaceri, parla nella nostra coscienza, ma urla nelle nostre pene: è il suo megafono per risvegliare un mondo sordo.”
Un altro modo di dire è che “Dio sussurra nel vento ma urla nella tempesta”.
Quella che stiamo affrontando è una tempesta; e Dio sta urlando nelle pene di milioni di uomini e donne per farsi ascoltare.
Tocca a me e a te essere il suo megafono.
Preghiamo.
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