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Tempo di ascolto audio/visione video: 34 min.
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Il titolo del messaggio di oggi sembra un po' uno scioglilingua. E sembra anche un po' assurdo:
sto affermando che, per vivere felice, io debbo costruire DA ME la felicità che vivrò.
Tu potresti dirmi. “Marco, è assurdo! Io non posso fare in modo di essere felice! La felicità dipende da quello che mi accade, da dove vivo, da come vivo, dalle persone che ho attorno, che non posso modificare perché io sia felice!”
OK. Dobbiamo allora metterci d'accordo su cosa intendiamo per “essere felici”.
La mattina, quando ti svegli per andare al lavoro, a scuola, in ufficio, nel tuo negozio, o a casa tua, ti senti felice?
La tua risposta varierà da “spesso”, a “qualche volta” , a “raramente”... mi auguro per te che la tua risposta non sia “mai”!
E' difficile essere pienamente felici ogni mattina se ti svegli alle quattro e fai il camionista e fuori nevica, o se vai in un reparto di malati terminali e sai che quella mattina un tuo paziente morirà, o se, semplicemente, hai un matrimonio in bilico un figlio ammalato, un lavoro che potresti perdere.
La ricerca della felicità è un tema vecchio quanto il mondo; hanno provato a spiegarla scrittori filosofi, scienziati.
Nel 2006 un regista italiano (Gabriele Muccino) decise di fare un film con Will Smith come protagonista attualizzando una pellicola italiana del 1963 (si chiama “remake”) ambientandola in America e prendendo a spunto un fatto realmente accaduto; il film si intitolava “La ricerca della felicità”.
Vorrei vedere assieme a voi il trailer di quel film... Fate attenzione all'ultima frase.
Le parole di Will Smith erano “Se vuoi qualcosa, vai e prenditela; punto.” E quello che si prefiggeva Smith nel film, era, appunto, la felicità.
E noi? Come credenti, come ci dobbiamo comportare? Dobbiamo “prendere” anche noi la nostra felicità, come dice Will Smith?
Sapete, come credenti abbiamo il vantaggio di poter prendere la nostra felicità indipendentemente da quello che ci accade attorno.
Come? Se seguiamo le leggi della Felicità che sono contenute nella Parola di Dio
5 Leggi della Felicità
1. Non ricercare la felicità: creala!
“Trova la tua gioia nel Signore ed egli appagherà i desideri del tuo cuore. (Salmo 37:4)
La felicità non è un prodotto su uno scaffale, ma è una scelta della tua volontà. Sarai tanto felice quanto decidi di essere felice.
2. La felicità non è un obiettivo: è il risultato di pensieri e di azioni giuste.
“Va’, mangia il tuo pane con gioia e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere.” (Ecclesiaste 9:7)
Se la felicità è il tuo obiettivo tu vivrai una vita impostata per essere felice; e per fare questo non tutte le tue azioni saranno azioni “di giustizia”, e passeranno sopra la felicità di altri. Sarà una vita molto egoistica e misera!
3. Le mie abitudini creano la mia felicità.
“Io ho sempre posto il SIGNORE davanti agli occhi miei; poich'egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso.” (Salmo 16:8)
Così come le cattive abitudini creano una vita infelice allo stesso modo le buone abitudini creano una vita felice
Noi modelliamo le nostre abitudini, e poi le nostre abitudini modellano noi!
Se io bevo per abitudine un litro di grappa al giorno io avrò problemi di salute a quella abitudine modellerà la mia vita.
Se io per abitudine sono gentile verso i miei vicini io avrò degli amici nella casa a fianco e quella abitudine modellerà la mia vita.
4. La felicità basata sugli eventi è temporanea
“Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano...” (Matteo 6:19)
Dura solo quanto l'evento. Ma la felicità basata sulle abitudini è duratura.
“ … ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano.” (Matteo 6:20)
Quanto dura la gioia di una giornata al luna park? Dura quel giorno, ma il giorno seguente dovrai tornare alla tua vita (il lavoro, la scuola, la famiglia)..
Se la mia felicità è basata sugli eventi, allora proverò a riempirne la mia vita per essere felice ogni giorno.
Ho detto che la felicità duratura è basata sulle abitudini; la parola “abitudini” viene da “abito”. L'abito è qualcosa che ci mettiamo addosso, che viene con noi, ci accompagna durante tutta la giornata.
Se la mia felicità è in funzione di quell'abito, allora io sarò felice per gran parte del mio tempo, in quanto avrò addosso il motivo della mia felicità.
5. Le abitudini che creano felicità danno dipendenza come le cattive abitudini.
“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Romani 12:2)
Io ho la cattiva abitudine di andare a letto molto tardi la sera; ormai sono così abituato a mettermi a letto oltre mezzanotte, che se vado a letto prima non ho sonno! Io una dipendenza da una cattiva abitudine, e la mia cattiva abitudine è causa del fatto che, svegliandomi alle 6, io sia stanco già dal mattino.
Se invece io avessi la buona abitudine di andare a letto alle dieci e mezza di sera, dormirei due ore di più e la mattina sarei riposato, e sicuramente più felice!
Sarei sempre dipendente da un'abitudine ...ma porta una ricompensa molto più grande!
Questi cinque principi non me li sono inventati io durante una notte, ma sono scritti nella Parola di Dio.
Sapete quale è il libro più felice della Bibbia? Il libro di Flippesi! E' il libro in cui Paolo si dimostra più felice dove per 17 volte ripete le parole,”felice, contento, gioia, gioire”, e al capitolo 4 versetto 4 dice:
“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.” (Filippesi 4:4)
Eppure sapete dove scrive il libro Paolo? Durante la prigionia a Roma, incatenato a un soldato romano 24/7.
Paolo incoraggia i Filippesi a d applicarsi su alcune caratteristiche della vita cristiana che creano la felicità.
Non è importante, ma sappiate che queste caratteristiche che Paolo indica sono spesso chiamate le “virtù cristiane”.
Uno dei risultati dell'applicazione delle virtù cristiane alla propria vita è la felicità.
Se vuoi essere felice, dove cominciare? Paolo dice: “Comincia dalle RELAZIONI!”
E' impossibile essere felici con relazioni infelici!
1° ABITUDINE: DEVO COLTIVARE RELAZIONI SANE!
Nei primi 11 versetti Paolo descrive il rapporto che ha con i Filippesi e fa 4 affermazioni
“Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi; e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino a ora. E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesú. Ed è giusto che io senta cosí di tutti voi, perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del vangelo, siete partecipi con me della grazia. Infatti Dio mi è testimone come io vi ami tutti con affetto profondo in Cristo Gesú. E prego che il vostro amore abbondi sempre piú in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori , affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesú Cristo, a gloria e lode di Dio.” (Filippesi 1:2-11)
Paolo modella 4 virtù/abitudini relazionali facili da spiegare, difficili da applicare
Per essere felice devo...
1. ESSERE GRATO PER LE PERSONE NELLA MIA VITA!
Sarai molto più felice
e le tue relazioni saranno molto più piacevoli se sviluppi l'attitudine alla gratitudine! Paolo afferma:
“Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi” (Pilippesi 1:3)
Paolo dice:“Io ricordo le cose belle di voi Mi focalizzo sui momenti belli vissuti assieme”
Nella mia vita di pastore ho costatato che questo è uno dei motivi perché le amicizie e molti matrimoni entrano in crisi e finiscono.
Soprattutto nel matrimonio, ci si dimentica dei momenti belli vissuti assieme e ci si focalizza su quelli brutti.
Ci dimentichiamo di come il cuore ci batteva al primo appuntamento con la nostra sposa o il nostro sposo, delle ore passate assieme senza dirsi niente ma sazi solo dal fatto di tenersi per mano...
E invece ci focalizziamo sulla busta di immondizia che non è stata portata fuori ancora, sul tubetto di dentifricio schiacciato dal centro e non dal fondo...
Paolo invece, dice :”Io mi ricordo solo il vostro bene per me... perché è quello che mi rimane dentro! Perché è per quello che vi sono grato!”
Ti pongo una domanda: quando pensi alle persone della tua vita il tuo primo pensiero è la gratitudine?
Più tempo conosci una persona più dai le cose per scontate (amore, rispetto, attenzioni), più ti concentri sui suoi sbagli, più è facile ricordare gli episodi brutti.
Cosa fa Paolo, invece?
“...il mio cuore si riempie di gioia per tutto l’aiuto che mi avete dato nel diffondere il Vangelo di Cristo dal giorno in cui l’avete conosciuto fino ad ora.” (Filippesi 1: 4b-5 PV)
Paolo ricorda le cose belle: ricorda l'aiuto di una donna, Lidia, (una commerciante) che lo ha aiutato al suo arrivo a Filippi per piantare una chiesa portandolo nel luogo dove le persone si incontravano per pregare.
Ricorda che gli hanno inviato soldi e addirittura un fratello in Cristo (Epafrodito) è arrivato a dorso di mulo da Filippi a Roma mandato per aiutarlo... e si è pure ammalato per questo (e nella lettera dice che lo sta rimandando a casa).
Ti faccio una domanda: cosa hai dimenticato di quello che gli altri hanno fatto per te?
Tu potresti dirmi, “Va beh, Marco, i Filippesi avevano un debole per Paolo gli stava propri simpatico e lo avevano amato da subito”
Se pensi così, leggi Atti 16), e scoprirai che Paolo era stato picchiato dai Filippesi, era stato frustato dai Filippesi, era stato arrestato dai Filippesi, era stato messo in prigione a Filippi, era sopravvissuto ad un terremoto, mentre era in carcere a Filippi, e infine gli avevano chiesto di lasciare la città... perché portava jella!
Ma Paolo ha deliberatamente scelto di non soffermarsi sui ricordi dolorosi. Il ricordare non è una funzione chimica del tuo cervello è una scelta che fa la tua volontà! Addirittura alcune volte la tua volontà cancella memorie troppo dolorose, come quella di una violenza subita, per proteggerti.
Come credente, devi sviluppare una memoria selettiva; non su tutto, certamente, ma per alcune cose devi decidere cosa vuoi ricordare e cosa no.
Ti lascio un compito da fare: fai una lista di tutte le persone che devi ringraziare; trova la maniera di dirgli grazie durante i prossimi due mesi.
Conclusione
Se vuoi vivere felicemente, devi CREARE la tua felicità, attraverso pensieri ed azioni giuste abituandoti e divenendo dipendente da quelle azioni giuste.
La prima cosa da fare è : sii grato delle persone nella tua vita.
Preghiamo.
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