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29 novembre 2020

La Speranza oltre le luci - 1° Domenica di Avvento | 29 Novembre 2020 |


Cosa c'è, se c'è qualcosa,  oltre  la semplice bellezza delle luci colorate e intermittenti che ci sono a Natale? C'è l'eredità di Speranza che porta Cristo, venuto per cambiare la storia del mondo.
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Oggi comincia l'Avvento, quel periodo di quattro settimane che ci condurrà a ricordare a Natale che Dio è realmente sceso tra noi.

Chi è che di voi ha già tirato fuori le scatole con le luci di Natale? Chi userà quelle dell'anno vecchio? Chi ne ha comperate  o che deve comperarne di nuove? Chi è che non farà addobbi luminosi?

In qualsiasi modo al vediate, circa le luci di Natale, che facciate il presepe o no, l'albero o no, non potrete fare a meno di essere attorniati da decorazioni luminose.

A casa nostra la tradizione vuole che gli addobbi si facciano rigorosamente l'8 Dicembre con Michael Bublè in sottofondo. Io da buon italiano mi occupo del presepe, mia moglie che è anglosassone si occupa dell'albero.

Sono qualcosa di “sacro? Certamente no! Sono qualcosa che a me ricorda di quando ero bambino, e il nostro presepe era enorme,  con tanto di volta stellata tirata su da mio fratello  (già all'epoca un genio del “fai da te”)  con filo di ferro e carta cielo, da cui fuoriuscivano  le lampadine a simulare le stelle  (e per fortuna non c'è mai stato un cortocircuito!) che si accendevano e si spegnevano con l'intermittenza.

Il nostro albero era un po' più piccolo,  ma pieno di luci e di quelle palle di vetro antiche   al cui interno c'erano paesaggi innevati  o angeli adoranti:  e in cima una enorme stella luminosa  che da sola consumava un kilowatt!

Ma, sinceramente, all'epoca,  mica capivo il perché di quelle luci: era, (anche se buona) una “tradizione”.

Se leggete sul web, troverete decine di spiegazioni sul perché abbiamo questa tradizione delle luci, sia di quello che ne dicono bene sia di quelli che ne dicono male.

Tranquilli, non voglio discutere sul “presepe si, albero no... tutti e due... nessuno dei due...” ma quello che mi interessa oggi è di riflettere assieme a voi di cosa c'è, se c'è, che vada oltre  la semplice bellezza  delle luci colorate e intermittenti.

Cosa c'é oltre le luci?

Se leggete l'Antico Testamento troverete che Dio aveva disseminato l'anno del suo popolo con decine di festività: gli Azzimi, Capanne, la Pentecoste, l'Espiazione, la Pasqua, eccetera.

Tutte queste festività servivano davvero a Dio? Certamente no! Servivano a al suo popolo, per ricordargli che Dio aveva un piano, e che era un piano benevolo di salvezza. Erano un “segno”, un promemoria, qualcosa che serviva a ricordare una verità  che il popolo potrebbe aver dimenticato preso come era  nel ritmo della vita di tutti i giorni.

Un attimo; non pensate che voglia dirvi che le luci di Natale  le ha stabilite Dio! Certamente no! Ma posso dirvi che la luce è una illustrazione assolutamente biblica (a seconda della versione della Bibbia che hai nelle mani, la parola “luce” c'è dalle 200 alle 280 volte) per indicare “guida, saggezza, rivelazione”.

Guardate quello  che scrive Paolo agli Efesini:

“Perciò anch’io, avendo udito parlare della vostra fede nel Signore Gesù e del vostro amore per tutti i santi, non smetto mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; egli illumini gli occhi del {vostro} cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi...” (Efesini 1:15-18)

Paolo ci parla di ottenere un “dono spirituale” particolare il dono di “sapienza”: questa sapienza arriverà attraverso una “luce” che “illumini” gli occhi spirituali del nostro cuore, per farci vedere una “eredità”.

Ora, seguitemi bene, una eredità è qualcosa che qualcuno ha già accumulato per darla a qualcun altro nel futuro.

Se tu erediti da tuo padre una somma di danaro significa che quella somma già c'è... è tua... devi solo prenderla!

Paolo sta dicendo che devi semplicemente VEDERE una “eredità”  che è già tua, crederci (“la vostra fede”)  conoscerla (“spirito di sapienza”) e vederla (“illumini”).

L'eredità che Paolo vuole che vediamo si chiama “speranza”, che, essendo un a eredità non è in dubbio, già c'è, già è stata stabilita.

Servirà solo qualcosa che ce la faccia vedere, la illumini e la riveli. A cosa si riferiva Paolo? Quale era la luce  che avrebbe dovuto rivelare agli Efesini l'eredità futura?

Non c'è evidenza che Paolo stesse pensando ad un brano specifico dell'Antico Testamento  (che lui conosceva a memoria), ma ce n'è uno che parla  di fede, speranza, e rivelazione: si trova in Isaia, al capitolo 9: leggiamolo assieme:

“Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte la luce risplende. Tu moltiplichi il popolo, tu gli elargisci una gran gioia; esso si rallegra in tua presenza come uno si rallegra al tempo della mietitura, come uno esulta quando spartisce il bottino...Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del Signore degli eserciti."(Isaia 9:1-2, 5-7)

Eccola l'eredità promessa: è la Speranza. Non è scritta nel brano, ma Isaia stava parlando ad un popolo diviso, lontano da Dio, assediato.. e a questo popolo che disperava, lui parla di un futuro radioso! Li porta a sperare!

La luce porterà: (guardate i termini che usa Isaia  evidenziati in viola) “gran gioia,  allegria,  esultanza,  incremento,  pace infinita,  diritto,  giustizia”.. e non per un momento,  ma “ora e per sempre”!

Mentre leggiamo la profezia  all'interno della Scrittura sopra,  è difficile non pensare a Colui  che la ha già adempiuta. Noi siamo benedetti di vivere nell'epoca in cui la luce in Cristo ha illuminato quell'eredità che si chiama Speranza, attraverso una luce nel cielo.

“In quel periodo alcuni Magi arrivarono a Gerusalemme dall'Oriente e chiesero: 'Dov'è quello che è nato per essere re dei Giudei? Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti qui per adorarlo'... I Magi, dunque, ripresero il loro viaggio ed ecco, la stella apparve loro di nuovo e si fermò proprio sulla casa dov'era il bambino."( Matteo 2: 1b-2, 9) 

E' questo che c'è dietro le luci del Natale: c'è una eredità, qualcosa che è già tuo, ti appartiene... basta che tu afferri la rivelazione che Gesù è realmente venuto, la luce che illumina quella Speranza.

Dove sei tu, in questo momento? Come sei tu, in questo momento? Sono un facile profeta se dico che questo Avvento è uno di quelli più difficili che abbiamo mai vissuto dalla Seconda Guerra Mondiale in poi?

Potremmo disperare,  come era disperato il popolo di Dio  al tempo di Isaia, se non fosse venuta la luce di Cristo

Vorrei vedere assieme a voi un altro passo di Isaia, che Gesù stesso citerà.

A sinistra c'è la versione di Isaia,  a destra quella di Gesù... poi vi spiego perché:

 «Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio; io ho messo il mio Spirito su di lui, egli manifesterà la giustizia alle nazioni. Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade. Non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; manifesterà la giustizia secondo verità. Egli non verrà meno e non si abbatterà finché abbia stabilito la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge». (Isaia 42: 1-4)

«Ecco il mio servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta. Io metterò lo Spirito mio sopra di lui, ed egli annuncerà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà e nessuno udrà la sua voce nelle piazze. Non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. E nel suo nome le genti spereranno»  (Matteo 12:18-21)

Avete visto la differenza? Isaia dice nel versetto 4 “e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge” (che è una frase tipicamente ebraica che significa “il mondo aspetterà”) mentre Gesù dice  “E nel suo nome le genti spereranno”

Gesù ha sbagliato un versetto! Se lo ricorda male! Non penso proprio che Gesù, che ha scritto la Bibbia, si ricordi male  di ciò che ha fatto scrivere ai profeti!

Gesù ha VOLUTAMENTE cambiato l'ultimo versetto, perché lui ha VOLUTAMENTE cambiato la storia del mondo venendo sulla terra. Ai tempi di Isaia c'era una attesa fiduciosa, ai tempi di Gesù c'è la Speranza dell'eredità. E poiché Gesù è sceso, l'eredità è stata stabilita, ed è certa.

Ecco cosa c'è dietro le luci che ci ricordano la notte in cui è nato, e ci ricordano che Lui è la luce:

«Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». (Giovanni 12:8)

Sapete quale è il più grande problema del mondo? Non è il Covid, e nemmeno la fame, o le guerre. Il più grande problema del mondo è il fatto che le persone continuino a sperare nelle cose sbagliate; a sperare in cose che non danno alcuna eredità: il potere, il danaro, il sesso, la carriera, la famiglia, i figli, il lavoro, la squadra di calcio, lo sport, l'hobby...

Intendete, alcune sono anche buone, ma non danno eredità: una delle battute del marito di mia cugina,  Antonio, con la sua saggezza di popolano romano, era:  “Ricodete, Mà: le bare nun c'hanno le saccocce (le tasche), c'hanno li manichi (le maniglie)”. 

L'eredità del potere o del danaro,  o di qualsiasi altra cosa in terra, sono maniglie per trasportarti quando ormai sarà troppo tardi; il Covid è qui a dimostrarcelo.

Le luci di Natale ci rammentano che dobbiamo decidere ADESSO, se inseguire luci che sono solo lampadine, o fidarci, avere fede nella luce di Cristo.

Ciò comporta fare come hanno fatto i Magi, che in base ad un segno, si sono mossi e hanno cercato... pur non essendo credenti.

Mentre appendi le tue luci di Natale quest'anno,  o se contempli quelle per le vie, fallo con un cuore in attesa,  avendo fede nell'eredità  che già ti è concessa se hai creduto o che è lì pronta da prendere se ancora non lo hai fatto.

Ecco cosa c'è dietro le luci a Natale: la Speranza.

Preghiamo.

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