Quale è il tuo piano per il 2021? Ne hai uno? E comprende solo te stesso, o anche le persone che ti vivono attorno? Cristo vuole che tu sia il suo "altoparlante" in questo nuovo anno... ma devi avere un piano perché accada.
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La scorsa settimana vi ho chiesto con quale mano stai accogliendo il 2021; con una mano che blocca la Grazia di Cristo, che la schiaccia assieme a tutto quanto il resto, che la rifiuta, oppure che la accoglie.
E' importante, perché siamo a quasi un anno di “lockdown”, questa parola che abbiamo imparato che significa grandi sacrifici, anche se a fin di bene.
Ma, nonostante tutto, siamo sopravvissuti, anzi, ci siamo “abituati”, abbiamo mutato le nostre abitudini, abbiamo scoperto nuovi modi di comunicare.
Chi aveva mai sentito parlare di Zoom prima? A casa mia forse mia moglie che insegna all'università, e Matteo che studia in Inghilterra.
Siamo stati comunque capaci di mantenere contatti con le persone che amiamo, anzi, forse per via del Covid, del tempo da passare a casa e grazie ai social abbiamo ripreso contatto con persone che non sentivamo da molto.
Questo ci è successo come persone, a livello individuale. Ma tu ed io, non siamo solo “noi”.. Il tuo corpo e il mio non si limitano a quello di cui sono “composti, ossa carne e cartillagini” come diceva Totò.
C'è qualcosa che va ben oltre noi stessi; se sei credente tu sei solamente la parte di un “corpo” enormemente più grande.
“Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito...Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua.” (1 Corinzi 12:13, 27)
Cosa abbiamo fatto del “corpo di Cristo” nel 2021? Chi mi conosce sa che, nel mese di gennaio, una delle mie prime predicazioni è dedicata al riassunto di quello che abbiamo fatto durante l'anno passato.
Di norma vi faccio vedere foto di tutti gli eventi, di chi abbiamo ospitato in chiesa, degli eventi pubblici all'aperto, dei pranzi assieme, dei ritiri, eccetera.
Quest'anno, per ovvie ragioni, non ho da mostrarvi nulla. Non ci sono stati eventi speciali, né agapi, né battesimi, né ritiri... nulla!
Dal 15 marzo al 24 maggio, per due mesi e mezzo non siamo neppure venuti qua in sala, ma abbiamo fatto “dirette web”.
Potrebbe sembrare che “abbiamo perso un anno”... ed il timore è che, con il continuare della pandemia, potremmo perderne un altro!
Ma, vorrei vedere con voi alcune tabelle
Siamo proprio sicuri che è stato un “anno perduto”? I dati ci dicono di no! Ci dicono anzi che per 13.294 volte, anche se per un minuto, siamo entrati nella casa di qualcuno vicino o lontano. La nostra piccola chiesa è arrivata in Italia, negli Stati Uniti, in Romania, in Svizzera, in Basile, nel Regno Unito, in Venezuela.
Per 13.294 volte qualcuno ha ascoltato anche una sola parola del Vangelo. Qualcuno si è inginocchiato, qualcuno a pregato, forse qualcuno ha dato la sua vita a Cristo o ha riaffermato il suo patto personale con Lui senza che noi ne sapessimo nulla.
Ve lo sareste immaginato? Perché è successo? Perché siamo bravi? No, non perché siamo bravi... ma, per due motivi principali.
Il primo è perché c'è una chiesa "fisica, reale, che si incontra e prega, che dà la decima e con quella decima siamo capaci di pagare la tecnologia che ci permette di stare online. Senza chiesa fisica, non ci sarebbe stata la chiesa "virtuale",
Il secondo, e più importante, è semplicemente, perché invece di vedere il Covid come un disturbo lo abbiamo visto come una opportunità.
Invece di farci spaventare dal virus abbiamo cercato le persone che erano spaventate e che cercavano conforto, spiegazioni, qualcosa che le aiutasse a “non dare di matto.
Abbiamo fatto qualcosa di nuovo? Assolutamente no! Questo è quello che i credenti di ogni epoca hanno da sempre fatto per aggiungerne uno in più a Cristo.
I grandi risvegli spirituali sono sempre avvenuti nei momenti più difficili attraverso persone che hanno visto i problemi non come un muro per il Vangelo, ma come una opportunità per Cristo.
Pensate a Paolo quando venne arrestato; fu portato in tribunale e gli fu offerto un “occhio di riguardo” dal governatore Festo:
“Ma Festo, volendo fare cosa gradita ai Giudei, disse a Paolo: «Vuoi salire a Gerusalemme ed essere giudicato in mia presenza intorno a queste cose?» Ma Paolo rispose: «Io sto qui davanti al tribunale di Cesare, dove debbo essere giudicato...Agrippa disse a Festo: «Quest’uomo poteva essere liberato, se non si fosse appellato a Cesare» ” (Atti 25:9-10, 26:32).
Paolo vedeva il suo arresto non come un ostacolo al vangelo, ma come una opportunità per portarlo oltre Gerusalemme, oltre la Giudea, oltre il medio Oriente, per portarlo al centro del mondo di allora, a Roma!
Quando Paolo scrisse la sua lettera ai Filippesi, era incatenato ad un soldato romano notte e giorno; invece di lamentarsi esprimeva gratitudine per il fatto che il Vangelo stava avanzando a motivo della sua prigionia:
“Desidero che voi sappiate, fratelli, che quanto mi è accaduto ha piuttosto contribuito al progresso del vangelo; al punto che a tutti quelli del pretorio e a tutti gli altri è divenuto noto che sono in catene per Cristo; e la maggioranza dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, hanno avuto più ardire nell’annunciare senza paura la parola di Dio.". (Filippesi 1: 12-4)
Paolo aveva pianificato di finire in catene, ma era in grado di vedere oltre le catene, guardarle come una opportunità piuttosto che come un limite.
In che modo siamo disposti a vedere le opportunità che il 2021 ci offre non come un limite ma come una opportunità?
Nel 2021 vogliamo vedere la pandemia come una limitazione, o come una opportunità?
Il 2020 ci ha dimostrato nei numeri che quello che credevamo un limite si è risolto in un megafono verso il mondo.
Siamo pronti, ciascuno per parte sua, ciascuno come “membra”, pezzi importanti, mani, braccia, occhi, voci del corpo di Cristo a vedere oltre le limitazioni? A portare Cristo oltre le zone rosse, arancio, gialle rinforzate?
Vogliamo piangerci addosso, perché siamo pochi, perché i nostri mezzi sono pochi, perché le occasioni di incontro sono poche?
Oppure vogliamo vedere il valore di essere pionieri come lo erano le chiese primitive, quelle di Atti, quelle “fatte in casa” tra un bimbo sul vasetto da notte e un soffritto sul fuoco?
Sapete, io negli anni ho imparato che se voglio che le cose accadano devo avere un piano che guardi al futuro, ai prossimi 365 giorni, altrimenti le cose non accadranno, perché me ne dimentico o perché ci sono cose che rubano spazio ad altre.
Questo ad esempio è il foglio dove scriviamo ciò che vogliamo accada in chiesa durante l'anno. Non tutto si concretizza sempre, ma molto viene fatto.
Quale è il tuo progetto per il 2021? Vorrei darti quattro suggerimenti per poter trasformare il 2021 in un anno di opportunità per Cristo.
1. Pregare
La parte che tutti possiamo fare, quella più facile … in apparenza, più difficile nella realtà, è pregare per la conversione di persone che neppure conosciamo.
E' facile pregare per la conversione di un amico, di un familiare di qualcuno che conosciamo ed al quale siamo legati... Ma farlo per uno sconosciuto, o forse per qualcuno che conosciamo e poco (o niente) apprezziamo... beh, quello è un altro paro di maniche!
Paolo si preoccupava profondamente per i suoi compagni ebrei ed era addolorato perché molti di loro non erano riusciti a ricevere Gesù come il Messia promesso e il Salvatore del mondo. In Romani 10: 1 dice:
"Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati.". (Romani 10:1)
Ognuno di noi entra quotidianamente in contatto con non credenti. La domanda da porsi è; "Chi è che Dio mi mette davanti perché vuole che sia salvato/salvata?"
Pensa a qualcuno che conosci di vista, e che sta male... o anche che sta bene, ma senza Gesù! Hai un peso per lui o per lei? Paolo lo aveva. Noi dovremmo averlo allo stesso modo.
2. Parlare
Spesso il Vangelo non arriva semplicemente perché non ne parliamo mai. Magari aspettiamo il momento opportuno, quello dove c'è un tempo calmo, un incontro rilassato, una discussione che non va da nessuna parte per metterci dentro Cristo... e quel momento non arriva mai!
Paolo ha scritto In Romani:
“Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunci?” (Romani 10:14)
Il mio sogno è di vedere una chiesa di predicatori! Intendetemi bene, non di persone che predicano la domenica mattina, ma di credenti che attivamente e intenzionalmente proclamano il Vangelo ai non credenti nella vita quotidiana attraverso normali conversazioni. Di persone che non sono timide riguardo alla loro fede di persone come Paolo:
“Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede..." (Romani 1:16 a)
Ricorda una cosa: il punto più vicino tra un non credente e Dio sei tu.
Non presumere che prima o poi qualcuno meglio di te evangelizzerà quella persona... perché potrebbe non accadere!
3. Condividere
La vita moderna è tanto veloce, le persone normalmente non hanno tempo di sedere, di vedere, di ascoltare... Il Covid ha cambiato questa regola! Abbiamo miliardi di persone al mondo che purtroppo (o finalmente) hanno tempo! Tutto quello che vogliono! Sono a casa in zona rossa!
I diagrammi che vi ho fatto vedere all'inizio dimostrano che le persone sono AFFAMATE di sapere! Tutto dipende da cosa troveranno.
Possono trovare cose che non li aiutano, mettersi su Facebook a polemizzare su vaccino si, vaccino no, solamente perché non hanno altro da fare.
Oppure possono ricevere qualcosa attraverso quello che noi condividiamo sui social. Quanti di voi condividono sulla propria pagina FB, Twitter, Whatsapp i messaggi della nostra chiesa? (Non dovete alzare le mani!)
Condividere sulla vostra pagina, o inviare a qualcuno che conoscete le predicazioni domenicali è un modo per fornire alle persone una condotta di acqua pulita a cui dissetarsi; potranno rifiutare di bere, ma se sono realmente assetati berranno!
Magari Mario ed io non saremo i migliori predicatori, se ne trovate di altri in rete, utilizzateli pure (non siamo gelosi e conosciamo i nostri limiti!), ma l'importante è condividere il vangelo.
Oppure potete offrire un libro (ce ne sono a decine nella nostra biblioteca).
4. Invitare
Anche se siamo in periodo di Covid, al momento ci è data la possibilità di incontrarci. Come chiesa stiamo appositamente rispettando tutti i protocolli che ci vengono dati, e questa sala è sufficientemente sicura.
Invitare persone è un atto di amore verso quelli che invitiamo; possono rifiutare, ma non scoraggiamoci! Io conosco bene uno a cui ci sono voluti dieci anni per arrendersi al Signore... a adesso vi sta parlando dal pulpito!
Tuttavia devo avvisarvi che questi quattro metodi possono essere totalmente inutili a causa nostra.
Perché? In che modo possiamo annientarli? Semplicemente se non siamo innamorati della Parola di Dio, se non ci cambia dentro, se non ci da gioia nella sofferenza, se ci dimentichiamo che la nostra gioia non dipende da come stiamo ma da chi siamo in Cristo.
Possiamo annientare tutto il piano semplicemente essendo tristi, arrabbiati, impauriti, depressi, piuttosto che felici
Vorrei vedere un video assieme a voi...
Voglio rileggervi parte di ciò che Benigni dice:
"Se non vi innamorate è tutto morto. Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto. Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria. Siate tristi e taciturni con esuberanza. Fate soffiare in faccia alla gente la felicità. Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici. Siate felici. Dovete patire, stare male, soffrire. Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre."(Roberto Benigni -”La poesia” - da “La Tigre e la Neve”)
5. Essere felici
Dobbiamo annunciare Cristo "soffiando in faccia la felicità" di essere in Cristo.
“... siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera...” (Romani 12:12)
Preghiamo.
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