Gesù non ti chiede solo di dare a Dio cuore ed anima, ma anche quello che cuore ed anima controlla: la tua mente.
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Siamo alla terza parte della nostra puntata “all in”, dove Gesù ci dice che il primo e più grande comandamento, è mettere sul piatto tutto per Dio.
Abbiamo visto come Dio chieda di puntare “tutto il cuore”, nel senso ebraico del termine ovvero l'intelligenza, il ragionamento, i pensieri, la logica, tutta l'anima, sempre nel senso ebraico ovvero corpo, vita ed anima e di metterle a disposizione di Dio.
Oggi vediamo la terza puntata “all in” che ci chiede di fare Gesù.
«Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”..» (Marco 12:30).
Parliamo oggi della mente.
Non so se vi ricordate, nella prima predicazione vi avevo fatto vedere questa diapositiva:
“Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze.” (Deuteronomio 6:5)
«Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”..» (Marco 12:30).
Gesù stava citando un passo di Deuteronomio e avevamo visto che tra l'originale e la versione riportata da Marco, Matteo e Luca sembra che Gesù abbia “aggiunto” una cosa, “mente”.
Premetto che Gesù può fare quello che gli pare e piace, visto che è lui che ha scritto la Bibbia, e può permettersi di aggiungere o togliere ciò che vuole anche stavolta dobbiamo parlare delle parole che ha usato Gesù in origine.
Su questo versetto gli studiosi della Bibbia sono divisi cercando di interpretare cosa volesse davvero significare Gesù.
Alcuni dicono che Gesù non abbia aggiunto “mente” ma che sia stato aggiunto da Matteo, Marco e Luca per meglio spiegare “cuore” che, come abbiamo visto nel primo messaggio ha poco a che fare col sentimento ma ha tutto a che fare col ragionamento.
Altri invece dicono che Gesù ha deliberatamente aggiunto “mente”; io sono di questo avviso per due motivi.
Il primo è perché TUTTI e tre gli evangelisti Matteo, Marco e Luca lo hanno messo; pare strano che tutti e tre abbiano deciso di “spiegare di più” di quello che voleva dire Gesù.
Il secondo è perché tutti e tre mettono “mente” lontano da “cuore”: se avessero voluto “spiegare meglio” li avrebbero messi vicini : “tutto il tuo cuore e tutta la tua mente”.
Allora, perché Gesù ha “aggiunto “mente”? Vediamo le prime due cose che ha elencato Gesù: il cuore, ma anche la comprensione, la capacità di agire, la strategia ed il coraggio; e poi l'anima, ma anche il corpo e la vita.
La parola “mente” nel testo in greco è διάνοια – dianoia, è una parola composta da “noia”, che non significa annoiarsi davanti alla TV, ma “intelletto- ragionamento” e “dia” che è una preposizione usata per indicare qualcosa che compie una azione.
Mi spiego meglio, “noia” l'intelletto, è qualcosa che rimane confinato nella nostra scatola cranica (per gli ebrei era nel cuore); “dianoia” è quando l'intelletto mette in moto una azione. Possiamo definirla “mente attiva”.
Anche stavolta vorrei spiegarvelo banalizzando il concetto con un esempio.
Io ho un martello e un tavolo; chiedo ad uno di voi di fare da “cavia”. Quello che farò è chiedergli di mettere la mano sulla tavola e poi io tirerò una martellata sulla tavola, ma prima di farlo dirò “SPOSTA!!!”. Pronti? (Tira una martellata sul tavolo, e appena prima grida “sposta”)
Questo è “dianoia”: se la cavia avesse avuto solo “noia – mente” avrebbe capito che stava per arrivare una martellata sulla sua mano, avrebbe capito che gli chiedevo di spostarla, ma l'avrebbe lasciata lì.
Ma visto che ha “dianoia”, la sua “mente attiva” ha capito il pericolo, ha capito l'istruzione “SPOSTA!!!” è ha tramutato il pensiero in una azione.
Quello che Gesù ti sta chiedendo non è solamente quello di mettere sul piatto della tua vita, di dare a Dio tutto il cuore/strategia/coraggio e tutta la tua anima/corpo/vita/, ma anche tutta la tua mente attiva, quella che trasforma il pensiero in azione.
La mente attiva è quella che fa la differenza tra un buon proposito e una buona azione.
Però, attenzione, la mente attiva non è che ci consiglia sempre le cose buone: Paolo scrive in Efesini:
“...non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza (dianoia) ottenebrata, estranei alla vita di Dio...” (Efesini 4:17-18 a)
Per cui, la mente attiva, quella che mi fa agire, può spingermi a fare sia cose buone sia cattive. Perché?
Paolo usa una parola specifica “ottenebrata”: è una parola molto bella in italiano, ma un po' difficile, poco usata. In greco è σκότος – skotos , che significa molto semplicemente “mettere nell'ombra”.
Quello che sta dicendo Paolo è che la mente deve essere illuminata da Dio, ma c'è qualcosa che si mette di mezzo e crea un'ombra, un alone oscuro. La volontà di Dio è chiara: fa dire a Geremia:
“...ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni», dice il Signore: «io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo.” (Geremia 31:33)
La parola che è usata per cuore già la abbiamo vista nel primo messaggio: è לֵב lêḇ , che significa si cuore, ma nel senso ebraico della parola, ovvero anche volontà/intelletto... E' la “mente attiva” di cui stiamo parlando, una mente che non solo capisce, non solo analizza, ma che agisce di conseguenza.
Dio dice che vuole scrivere le sue leggi “nel nostro cuore/volontà/intelletto”; vuole che esse siano una “lampada” che guidi la “mente attiva”.
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105)
...dice Davide. Le leggi di Dio sono scritte a chiare lettere nella Parola di Dio, nella Bibbia: seguile e la tua mente attiva avrà la luce per agire.
Perché Gesù ha aggiunto “la mente”? Perché la mente attiva controlla le due cose che abbiamo letto prima nel versetto di Deuteronomio; ha detto che dobbiamo offrire a Dio cuore/strategia/coraggio/anima/corpo/vita.
La mente attiva da una giustificazione alle azioni: nel caso della martellata la giustificazione per spostare la mano è la necessità di evitare una frattura del metacarpo!
Nel XVI secolo Thomas Crammer, l'arcivescovo Canterbury , che fu uno dei leader della Riforma inglese, scrisse:
"Ciò che il cuore ama, la volontà sceglie e la mente giustifica.
Il cuore ama la verità. La volontà cerca la verità. La mente giustifica la verità.
Il cuore ama i pettegolezzi. La volontà incoraggia i pettegolezzi. La mente giustifica i pettegolezzi.
Il cuore ama servire. La volontà cerca modi per servire. La mente giustifica una vita di servizio..
Il cuore ama essere egoista. La volontà vive egoisticamente. La mente giustifica una vita egoistica.”
Gesù ha aggiunto la mente perché vuole che tu dia autorità a Dio di decidere quale azione far fare a cuore ed anima.
Tu potresti dirmi: “Ma Marco, tu mi stai dicendo che Dio vuole essere “in controllo” di tutto me stesso?” la risposta è: si! Il grande re Salomone afferma:
“Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.” (Proverbi 3:5)
Se non dai ANCHE la tua mente attiva a Dio la mente attiva non troverà giustificazioni per dare a Dio cuore, anima, corpo, vita, e non ti spingerà ad AGIRE secondo la volontà di Dio.
Così avrai soltanto la conoscenza delle leggi di Dio ma non le praticherai; e, come dice Paolo, la conoscenza non salva, ma “gonfia” (1 Corinzi 8:1)
Se Dio non ha anche la tua mente, essa continuerà a sussurrarti: “Ma chi te lo fa fare? Ma fai come tutti gli altri! Vivi e godi senza regole! Si campa una volta sola!” Eccetera.
Come?
Come faccio, allora, a dare a Dio la mia mente? Ci soni cinque passi da fare.
1. Chiedi al Signore di proteggere la tua mente.
La prima cosa, è anche la più ovvia: chiedi. Chiedi a Dio di proteggere la tua mente. Hai mai pregato il Signore di proteggerti da una malattia? Sai che puoi farlo anche per la tua mente?
2. Riconosci le ombre
Paolo parlava di menti “ottenebrate”, menti nell'ombra. Quali sono i pensieri che ti disturbano? Quelli che ti fanno salire la pressione e girare lo stomaco?
Uno dei sistemi più semplici è: “ Se non mi recano pace, non vengono da Dio” Meglio evitali.
3. Vigila sulla tua mente
Tutto ciò che vedi, senti e guardi, ha un impatto sulla tua mente; vigilare può voler dire cambiare canale, cambiare discorso, cambiare amicizie. Ma ne vale la pena per preservare la tua mente per Dio
Paolo afferma:
“Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.” (Colossesi 1:2-3)
4. Riposa in Cristo
Più la tua mente sta nell'ombra, più ti verrà in mente di “non essere giusto/giusta”. Quella è la voce di uno che si chiama “l'accusatore dei fratelli”, satana.
Riposa nella certezza che:
“Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (Romani 8:1-2)
5. Ripeti i passi da 1 a 4 ogni giorno
Dare la tua mente a Dio non è come il battesimo o accettare il Signore che si fa una volta nella vita e basta quella; è un'azione costante nel tempo, che va rinnovata ogni giorno.
Conclusione
Il terzo passo per adempiere al Grande Comandamento è di affidare tutti i tuoi pensieri a Dio, e lasciare che sia lui ad illuminarli, guidarli, orientarli e deciderli.
La differenza che c'è tra un buon proposito di vita e una buona vita in Cristo sta nel dare il controllo dei tuoi pensieri a Dio.
Preghiamo.
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